Le cose cambiano. Per tutti. Anche per i Mastini Forever.
Che hanno chiuso davvero in bellezza con un gesto di gran cuore ieri sera al Birbante, portando in dono un assegno di 2 mila euro ai ragazzi dell'hockey in carrozzina elettrica degli Skorpions (2 anni fa fu di 500, l'anno scorso di 1.000 perché quando si cresce, bisogna farlo insieme agli altri e per gli altri). Poi, tra chi di quel cuore se ne intende come capitan Vanetti, Paolo Del Grande e un gruppo di amici fondato sull'amicizia, ecco il passo indietro dell'anima che ha dato impulso a Mastini "per sempre", perché davvero stiamo parlando di Mastini da sempre e per sempre.
Gigi Ruberti e Sergio Visentin, infatti, dopo ieri sera sono tornati alla loro vita "di prima", riprendendo per sé e per la loro famiglia lo spazio, l'impegno e la prima linea che hanno sempre dedicato a Mastini Forever «perché sentiamo il bisogno di farlo, è una scelta di vita»: il passo indietro dell'uno e dell'altro provocherà lo stop all'operatività legata a trasferte, eventi e in tutti gli altri ambiti organizzativi del gruppo. C'è un modo per iniziare e uno per finire le cose, cioè questo, e basterebbero la foto che vedete qui sopra e nella gallery a testimoniarlo: con le proprie idee, a testa alta e facendo le cose per bene.
«Mastini Forever per noi è stato un nuovo capitolo di un libro dal titolo "Gioventù Giallonera" ed è stata una scommessa fatta con Vanetti, Raimondi, Borghi e i senatori al Volo a Vela, quando tutto poteva finire e, invece, è ricominciato: loro sarebbero rimasti a lottare in pista, noi fuori, mettendo nell'ambiente lo stesso entusiasmo e lo stesso cuore - dicono Gigi e Vise, ripensando all'inizio - Ma è stata anche una promessa fatto proprio a quel tavolo: ci saremo anche alla prima trasferta, con le auto e con i pullman. Da quello che doveva essere il primo viaggio al seguito della squadra, ne sono arrivati moltissimi altri per tutti questi anni».
«Ci siamo sempre stati, anche a Como e all'Agorà, perché il Mastino lo abbiamo tatuato sulla pelle e perché qui si respirano tradizione e varesinità. E perché dare una mano, di fronte a questi valori, è un dovere e un piacere - riavvolgono il nastro delle emozioni Vise e Gigi - La final four di Merano è stato lo spartiacque tra il passato e il futuro perché il popolo giallonero è davvero tornato a bruciare di passione in quei due giorni in Alto Adige, lì si è davvero riaccesa la fiammella da cui è scoppiato l'incendio che ha coinvolto tutta la città, mentre gara 6 vinta a Caldaro nella stagione del "Ventisette" rimarrà nella storia perché è quella in cui, spalle al muro, è venuto fuori lo spirito invincibile che fa parte della storia del Varese. Ma poi c'è stata anche la Supercoppa di Cortina in cui eravamo più noi che loro e in cui i tifosi gialloneri hanno dimostrato di poter arrivare in capo al mondo e di meritare tutto: la scena dei giocatori del Cortina sotto la nostra curva ad applaudirci a fine gara è il riconoscimento più bello che potessimo avere».
La gente è stata bene in viaggio con Mastini Forever perché «sentiva di essere protagonista di qualcosa di più grande di una partita», e non solo per i cori in partenza all'autogrill di Castronno, i brindisi e il pane e salame ad Affi sulla via delle trasferte trentine e altoatesine, la mitica lasagna e la pastasciutta di massa in hotel a Cortina, cioè tutte cose di un modo (un mondo) di seguire la squadra che sembrava perduto: «ricevere un grazie per tutte queste cose è sempre stato il motivo in più per non fermarsi». Alcune critiche ci sono state e non possono non aver lasciato amarezza «perché abbiamo sempre messo davanti a tutto il bene della squadra e la volontà di portare avanti quella scommessa-promessa fatta a Edo, Vanets, Marci e a tutti gli altri. Con cui, come ci hanno detto loro dopo il Ventisette, abbiamo chiuso un cerchio».
Con Devèze ritorna «una persona fantastica e che, se ha accettato questa sfida, sa anche quante difficoltà comporti allenare di nuovo una squadra con cui ha vinto tutto (nell'albo d'oro resterà comunque per sempre il suo nome): ci auguriamo che possa avere a disposizione una squadra da indossare come un vestito che gli calza a pennello e che la composizione del gruppo parta da lui. Varese merita di stare al vertice».
Gigi e Vise (che non farà più parte nemmeno del servizio durante le partite all'interno del palaghiaccio) ora fanno un passo indietro da questa loro avventura-creatura: «Le cose cambiano e i cicli finiscono, ma saremo al nostro posto di tifosi. Rimarremo un gruppo di amici che si ritroverà a vedere le partite del Varese».
Di insostituibile ai Mastini non c'è nessuno. Ma qualcuno di cui si sentirà la mancanza, sì.
Hockey - 15 maggio 2025, 07:45
Un ultimo dono e poi l'addio di Mastini Forever. Gigi e Vise: «È il momento di fermarsi» (FOTO)
Il gesto dell'assegno da 2 mila euro ai ragazzi dell'hockey in carrozzina elettrica degli Skorpions ieri sera al Birbante è stato l'ultimo del gruppo nato dall'anima di Gigi Ruberti e Sergio Visentin. Che fanno un passo indietro con conseguente stop dell'operatività nell'organizzare trasferte ed eventi: «Tutto iniziò per una promessa al Volo a Vela con Vanets, Edo, Marci e i senatori, ora è tempo di tornare alla nostra vita. La scintilla da cui è scoppiato l'incendio? La final four alla Meranarena. La partita di sempre? Gara 6 a Caldaro. Il gesto indimenticabile? Gli applausi dei giocatori del Cortina. La gente con noi è stata bene perché non è mai stata solo una partita. Devèze merita una squadra vestita su misura per lui. Saremo sempre al nostro posto a tifare il Varese al palaghiaccio, come facciamo da tutta la vita»

Gigi Ruberti e Sergio Visentin all'ultima serata operativa del gruppo Mastini Forever, che al Birbante ha donato insieme a capitan Vanetti un assegno di 2mila euro agli Skorpions dell'hockey in carrozzina elettrica
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