L'accordo tra Ats Insubria-Regione, Provincia e Comune per la realizzazione di una nuova struttura polifunzionale dedicata al ricovero degli animali ai Duni che ospiterà il canile rifugio e quello sanitario, l’oasi felina e il ricovero temporaneo della fauna selvatica ferita non mette tutti d'accordo. Riceviamo e pubblichiamo una lettera di due cittadini a proposito del progetto. Dalla vicinanza alle abitazioni all'aumento del traffico in una zona non proprio ideale da questo punto di vista, inquinamento acustico e mancanza di coinvolgimento dei cittadini residenti le contestazioni principali.
La prima domanda: chi ha partorito l’idea di erigere un canile in un’area vicinissima alle abitazioni dei cittadini?
Concordi sulla necessità di una struttura più idonea di quella attuale e che Varese meriti un rifugio per gli animali adeguato alla città, non comprendiamo come sia possibile che si voglia locare questa fondamentale struttura in un’area chiaramente residenziale. L’inquinamento acustico creato dalla struttura è indubbio e irrisolvibile!
Possibile inoltre che non sia stato preso in considerazione anche il conseguente aumento del traffico in una zona con accesso già di per sé angusto e difficoltoso?
E che dire poi dell’impatto ambientale sulla fauna selvatica locale (volpi, tassi, cervi, rane, rospi, varie speci di volatili, etc.) ? E dell’interferenza con il prezioso corridoio ecologico per il transito degli animali tra i due rami del Parco Cintura Verde - Varese Sud ?
Già nel 2021, l’ex presidente della Circoscrizione 6 ed ex consigliere comunale Gianluigi Lazzarini aveva esaurientemente esposto tutte le problematiche legate all’ipotesi di progetto. Perché non sono state prese in considerazione le giuste e motivate contestazioni ? Perché i residenti non sono mai stati coinvolti nella discussione?
Lettera firmata




