Varese - 11 febbraio 2025, 10:38

Sportelli comunali in sciopero: «Carenza di personale, penalizzati i cittadini. Chiediamo assunzioni». La risposta del sindaco Galimberti

Una trentina i dipendenti dei Servizi Demografici del Comune di Varese hanno manifestato, dalle 8 alle 10, fuori dal Comune di Varese: «Troppo stress, troppo lavoro. Ai cittadini non possiamo dare risposte nei tempi che la legge prevede, protestiamo per il loro bene. Situazione che dipende da scelte politiche ben precise, oggi riconfermate». Il primo cittadino: «Condivido le preoccupazioni, ma con i tagli agli enti locali situazione sempre più difficile e preoccupante»

Sciopero e protesta dei lavoratori degli sportelli comunale fuori da Palazzo Estense

Sciopero e protesta dei lavoratori degli sportelli comunale fuori da Palazzo Estense

Una trentina i dipendenti degli sportelli comunali dei Servizi Demografici del Comune di Varese che, stamattina, hanno messo in atto due ore sciopero, dalle 8 alle 10.

Due ore in cui hanno manifestato fuori da Palazzo Estense, sede del Comune: la situazione che viene denunciata è relativa alla carenza di personale e il conseguente disservizio che così si viene a creare e a cui i cittadini sono quindi sottoposti.

«Troppo stress, troppo lavoro e carenza di personale, già da più di due anni. Meno nove persone, tra pensioni e licenziamenti, e nemmeno un’assunzione. Così è aumentato il lavoro per noi».

«l problema si riversa sui cittadini, a cui non possiamo dare risposte nei tempi che la legge prevede. Noi protestiamo per il loro bene: arriva gente che dovrebbe avere la pratica pronta in due giorni e si ritrova ad aspettare un mese. La carenza di organico crea così un disservizio, con la gente che poi è molto esigente. Così non si riescono a dare le risposte giuste in tempo».

L’appello è ovviamente rivolto all’amministrazione comunale, a cui viene chiesto semplicemente assunzione del personale. Ma un appello è anche ai cittadini, perché siano comprensivi con i dipendenti comunale: «Rivolgiamo un appello anche ai cittadini, che sappiano che la situazione a cui si va incontro è tale che devono solidarizzare con i lavoratori, perché è una situazione che non dipende da loro, ma da scelte politiche ben precise, oggi riconfermate».

Lo sciopero è stato indetto dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria, con le organizzazioni sindacali Alcobas, Cigl, Cisl, Uil e Csa. Dopo due ore di sciopero, i dipendenti sono rientrati al posto di lavoro, con la speranza di aver mandato un messaggio chiaro a chi di dovere.

Non si è fatta attendere troppo la replica del sindaco Galimberti e della giunta comunale: «Con i continui tagli operati sulle risorse per gli enti locali i Comuni oggi si trovano a dover fronteggiare una situazione sempre più difficile e preoccupante sia in termini di possibilità di investimento nelle opere necessarie per i territori sia per quanto riguarda la gestione del personale».

«Condivido le preoccupazioni degli uffici demografici per la carenza di personale - continua Galimberti - Anche a seguito degli incontri nei mesi scorsi con le sigle sindacali, è in corso il piano di organizzazione del personale che rafforza l'organico accogliendo alcune delle richieste avanzate. Ma è pur vero che con sempre meno risorse a disposizione, è difficile poter destinare maggiori investimenti per nuove assunzioni. E con gli ulteriori tagli previsti dalla nuova manovra finanziaria, il rischio concreto è che nell'arco di poco tempo tutti servizi si possano trovar di fronte alla necessità di un ridimensionamento forzato, affossando così i Comuni, che di fatto sono i primi enti di riferimento per i cittadini. Per questo chiediamo che il Governo non depotenzi gli enti locali, ma dia il supporto economico necessario per far sì che questi possano garantire tutta l'efficienza dei servizi tutelando i propri lavoratori».

Redazione

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