31 luglio 1954: sono passati settant’anni dalla conquista italiana della vetta del K2, da parte di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, con la celebre spedizione coordinata da Ardito Desio e con il contributo di Walter Bonatti.
Per celebrare questa ricorrenza, la bandiera italiana torna a sventolare sulla cima della seconda montagna più alta del mondo, grazie a una spedizione del CAI di Biella, che aveva anche obiettivi di ricerca sul cambiamento climatico, a cui ha partecipato anche l’alpinista luinese Tommaso Lamantia, accademico del CAI e soccorritore in capo alla Stazione di Varese della XIX Delegazione Lariana del Cnsas – Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico.
Un’impresa impegnativa che ha messo in evidenza, ancora una volta, l’eccezionale competenza di tantissimi nostri soccorritori, in grado di raggiungere risultati di livello internazionale: Tommaso è partito lo scorso 10 giugno con i compagni del CAI di Biella e, domenica scorsa, senza ossigeno e sherpa, in solitudine, ha raggiunto quota 8.611 metri, comunicando poco o nulla tramite cellulare con compagni di viaggio e la moglie Stefania.
Tommaso Lamantia, nato sul lago Maggiore ai piedi delle montagne e al confine con la Svizzera, fin da piccolo ha sempre avuto gran voglia di esplorare. Laureato in Industrial Design lavoro come Designer e Fotografo freelance con collaborazioni importanti e lavori in tutto il mondo, questo gli permette di visitare luoghi lontani e gestire il tempo per i progetti alpinistici.
Amante del granito e della scalata su vie di misto grandi pareti, si considera completo e vive la montagna in tutte le sue forme e stagioni. Pratica sci ripido, sci alpinismo, snowboard, canyoning, arrampicata su ghiacco e su roccia. Da qualche anno, però, ha cominciato anche a volare in parapendio e a fare alpinismo con la vela in spalla per una veloce e divertente discesa.
Pratica alpinismo su tutte le Alpi, partecipando anche a numerose spedizioni all’estero dove ha aperto linee nuove e anche dove ha conquistato cime inviolate. Ha scalato, infatti, in Pakistan, Sud America, Nord America, Penisola Arabica, Scozia, Norvegia, Africa e su tutto l’arco alpino. «Ho avverato il sogno della mia vita, da sempre sono alla ricerca di avventure nuove su pareti lontano alle masse e dove posso combinare arrampicata, esplorazione e volo», commenta Tommaso.
«In queste settimane ho ricevuto solo pochi messaggi sconclusionati dal suo satellitare – commenta con orgoglio la moglie Stefania Modica -, era il sogno della sua vita, me lo ha sempre detto, sin da quando ci siamo conosciuti sei anni fa. Non era un’impresa facile, ho avuto ansia e paura per lui, non auguro a nessuno quello che ho provato, ma domenica notte, quando ho ricevuto il messaggio del raggiungimento della vetta, il mio cuore si è riempito di gioia per lui».
Il rientro in Italia è previsto il 17 agosto, quando saranno in tanti sul lago Maggiore a volere celebrare l’impresa di Tommaso. Per tutti i dettagli sulla spedizione sul K2 e sulle altre attività, consultare il profilo Instagram di Tommaso Lamantia.