Cronaca - 08 maggio 2024, 13:34

L'avvocato: «Marco Manfrinati è stato aggredito da Fabio Limido con una mazza da golf»

Fabrizio Busignani, il legale del quarantenne in carcere per aver ucciso l'ex suocero e ferito a coltellate la moglie riporta la versione data dal suo assistito questa mattina davanti al gip: «Dopo aver aggredito Lavinia si è fermato e voleva costituirsi, ma il padre di lei lo ha raggiunto colpendolo e impedendogli di andarsene. A quel punto è nata una colluttazione e sono partiti i colpi di coltello. Le cause? Chiedeva solo di poter vedere suo figlio» (VIDEO)

L'avvocato di Busignani all'uscita dai Miogni dove si è svolto l'interrogatorio di Marco Manfrinati

L'avvocato di Busignani all'uscita dai Miogni dove si è svolto l'interrogatorio di Marco Manfrinati

«Ha ammesso l'aggressione a Lavinia Limido, ma rendendosi conto di quello che stava accadendo ha riferito di aver desistito e di essere salito in auto per andare in Questura a costituirsi. A quel punto è stato aggredito da Fabio Limido con una mazza da golf, che lo ha colpito ripetutamente».

E' questa la versione di quanto accaduto in via Menotti a Varese riportata davanti al gip Alessandro Chionna stamane da Marco Manfrinati, l'ex avvocato di Busto Arsizio in carcere per aver ucciso lunedì mattina a Varese l'ex suocero e ferito gravemente a coltellate l'ex moglie Lavinia Limido.

A riportarla, all'uscita dal carcere di Varese dove si è tenuto l'interrogatorio di garanzia nei suoi confronti, è stato l'avvocato Fabrizio Busignani, difensore del quarantenne. Busignani ha sottolineato come il suo assistito abbia ammesso l'aggressione alla donna, ma anche di aver desistito rendendosi conto di quanto stava accadendo. Al punto da decidere di salire sull'auto e andare a costituirsi.

E' in quel momento, almeno secondo la versione riportata dal legale, che la situazione è ulteriormente degenerata: «Fabio Limido lo ha aggredito con una mazza da golf, attualmente sotto sequestro. - ha spiegato l'avvocato - Ha distrutto la vettura di Manfrinati, ha colpito il lunotto posteriore dell'auto e il vetro lato passeggero, colpendo l'ex genero in più parti del corpo al punto che il mio assistito venerdì dovrà essere operato per ridurre le fratture alle mani, traumi tipici da difesa. Subito dopo l'auto è andata in panne e quando Manfrinati è sceso dal veicolo è stato nuovamente colpito con la mazza alla schiena, come riportano i referti medici. Non riuscendo ad allontanarsi ne è nata una colluttazione e in questo frangente sono partiti i colpi di coltello».

Colpi mortali, che hanno raggiunto il 71enne geologo varesino al collo, al torace e al volto, facendolo spirare sotto le mani dei soccorritori intervenuti poco dopo.

L'avvocato sottolinea anche il profondo sconforto che il suo assistito viveva a causa del fatto di non poter vedere il figlio, avuto dalla coppia pochi anni prima. «L'unica volontà di Marco Manfrinati era quello di poter stare con suo figlio - aggiunge - di avere il diritto alla genitorialità come previsto dalla Costituzione. Niente di più, niente di meno. E non si capisce perché non potesse esercitare questo diritto dato che il figlio, mai indicato come persona offesa negli atti processuali, non risulta affidato a Lavinia Limido o alla madre, ma ai Servizi sociali del Comune di Varese».

 

B. Mel.

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