Territorio - 24 febbraio 2024, 18:50

Capre morte, chiuse in sacchi di plastica e abbandonate: nuova frontiera dell'inciviltà

Macabra scoperta a Magnago, due esemplari trovati in altrettanti involucri, una terza confezione piena di interiora. Sara Vega, presidente di Casaringhio: «Gli animali erano morti da cinque o sei giorni. Nessun rispetto per loro, per le regole, per l’ambiente». Polizia Locale sul posto

Le carcasse abbandonate in sacchi di plastica

Le carcasse abbandonate in sacchi di plastica

Due capre morte chiuse in altrettanti sacchi di plastica, un terzo involucro pieno di interiora: è macabra la scoperta fatta da una persona che camminava con il proprio cane a Magnago e che ha allertato Casaringhio, l’associazione di Busto Arsizio che si occupa di animali a 360 gradi e di persone in difficoltà.

Nel pomeriggio di oggi, 24 febbraio, la presidente e fondatrice del sodalizio, Sara Vega, si è precipitata sul posto, «…un luogo che molti chiamano “boschi delle fogne”, bersagliato da comportamenti incivili come l’abbandono abusivo di rifiuti. Evidentemente si è andare oltre». Sì, perché, come prevedibile, la segnalazione ha trovato riscontro.

Approfondisce Sara Vega: «Gli animali, abbastanza giovani, sono morti più o meno cinque giorni fa. Le interiora risalgono allo stesso periodo ma non provengono dalle carcasse abbandonate. Che, a una prima occhiata su aspetto generale, occhi, pelo e pelle, sembrano di esemplari sani. Naturalmente non ci sono identificativi utili a risalire al proprietario».

Si aprono, quindi, parecchi interrogativi. Di chi erano le capre? Perché qualcuno se ne è liberato, in spregio alle leggi e al minimo buonsenso? E l’animale, o gli animali, cui appartenevano le viscere? Quali sono le cause delle morti? «È difficile – continua la presidente di Casaringhio – capire se le capre abbiano sofferto o quali siano le ragioni di un simile “smaltimento”. Di certo non c’è stato il minimo rispetto, per gli animali e per l’ambiente».

Ipotesi? «Non riesco a farne. Potrei azzardare che le carcasse vengano da un allevamento. Ma quelle sono attività in cui si sa come gestire la morte degli animali, per loro è routine, di certo non procedono in questo modo. Che si sia sospettato un contagio, qualcosa che porti all’abbattimento anche di altri animali? Naturalmente resta la possibilità che qualcuno avesse le capre senza autorizzazioni o permessi, animali che per qualche ragione non poteva più tenere. Ma il sacco con le interiora non si spiega comunque».

Avvisata, la Polizia Locale di Magnago è giunta rapidamente sul posto e ha avviato le operazioni del caso.

Stefano Tosi

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