Territorio - 03 febbraio 2024, 09:18

Rifiuti abbandonati sulla Statale 394 tra Brenta e Casalzuigno: «Incivili distruttori e propagatori del peggio»

Dura condanna del sindaco e assessore all'Ecologia di Comunità Montana Gianpietro Ballardin: «Gesto molto grave che oltre a creare danni all'ambiente e alla salute incide sulle tasche della collettività per i costi di bonifica. Ai cittadini chiedo di non voltarsi dall'altra parte»

Rifiuti abbandonati lungo la statale 394 tra Brenta e Casalzuigno

Rifiuti abbandonati lungo la statale 394 tra Brenta e Casalzuigno

Ancora un episodio di abbandono di rifiuti lungo la strada statale 394, questa volta al confine dei Comuni di Brenta e Casalzuigno. 

Dura la condanna espressa in una nota da parte del sindaco e assessore all'Ecologia di Comunità Montana Gianpietro Ballardin: 

«Non basta l’esistenza di un sistema di raccolta differenziata porta a porta. Non basta la presenza di centri di raccolta dove poter portare, di fatto, qualsiasi tipo di rifiuto, con l’unica eccezione di alcuni materiali edili come l’amianto, il cartongesso o la gomma catramata.

Né sembra bastare un servizio di raccolta domiciliare di rifiuti ingombranti. Ogni anno su tutto il territorio della Comunità Montana e della Provincia viene abbandonata una quantità elevata di rifiuti.

Materiali di diversa natura, da quelli edili, compreso l’amianto, agli elettrodomestici passando per pneumatici come pure per vetro e plastiche in varie forme, che vengono lasciati nei posti più disparati, lungo le strade, nei campi, anche ai margini di quelli coltivati, all’interno di fossi o lungo le sponde dei corsi d’acqua, in mezzo ai boschi. Una pratica disgustosa, una vera e propria piaga diffusa ovunque in Italia.

Il danno che chi abbandona rifiuti procura alla collettività, cioè a tutti noi, è di due tipi. Innanzitutto con il loro comportamento deturpano l’ambiente, sia dal punto di vista estetico, (e le nostre aree turistiche ne soffrono), sia da quello della salute.

L’abbandono dei rifiuti qua e là. Chi di noi non continua a vedere rifiuti lungo strade, campi, parcheggi, boschi, parchi, fiumi, fossati e spiagge? Rifiuti che rimangono nei suoli e viaggiano per fiumi fino al mare.

Materiali inquinanti come batterie d’auto o vernici e solventi, gasolio e residui di lavorazione delle aziende, gettati in zone sensibili, ad esempio caratterizzate da falde acquifere non troppo profonde, rischiano di causare conseguenze gravissime e permanenti.

L’altro tipo di danno, che molti ignorano, è il costo di bonifica. Intervenire dove hanno agito questi delinquenti comporta delle spese, spesso elevate, e sicuramente superiori a quanto servirebbe per trattare correttamente i rifiuti secondo la filiera che fortunatamente la maggior parte dei cittadini rispetta.

Costi extra che, purtroppo, ricadono su tutti. Soldi di tutti, che potrebbero venire impiegati in modo più costruttivo. È necessario diventare dei “controllori ambientali”, evitando di girarci dall’altra parte quando qualcuno trasforma in discariche a cielo aperto i luoghi nei quali viviamo.

Faremo un favore all’ambiente ma anche alle nostre tasche. Purtroppo con il perdurare di questa situazione a farne le spese non sono solo la bellezza e l’immagine del nostro Paese del territorio in cui viviamo, ma soprattutto la nostra salute, quella dell’ambiente e quella della biodiversità.

È arrivato il momento di reagire diffondendo nella comunità la consapevolezza che abbandonare rifiuti è un gesto molto grave e serve l’impegno di tutti per debellare questa pratica incivile. Un semplice gesto di attenzione che chiede a tutti noi di “non voltarsi dall’altra parte” e che può essere di aiuto nel contrasto ad un fenomeno indegno di una società civile»

 

 

M. Fon.

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