Territorio - 14 dicembre 2023, 16:14

L'Albero della Riconoscenza di Gavirate ha due nuove foglie, quelle dedicate a Giuseppe Abbiati e Aldo Mazza

La cerimonia al monumento realizzato all'incrocio di via Marsala e via Maggioni, per non dimenticare i cittadini che hanno portato prestigio alla città, avrà luogo domenica 17 dicembre

L'Albero della Riconoscenza di Gavirate

L'Albero della Riconoscenza di Gavirate

Non dimenticare i cittadini che hanno dato prestigio a Gavirate; è questa la finalità dell’Albero della Riconoscenza realizzato da Enrico Brunella e Renzo Cervini all’incrocio di via Marsala e via Maggioni.

Anche nel 2023 l'Albero gaviratese fiorirà con la nascita di due nuove foglie che saranno dedicate a due cittadini illustri come Giuseppe Abbiati e Aldo Mazza. La cerimonia avrà luogo domenica 17 dicembre alle 11.30 alla presenza delle autorità cittadine e religiose, con la partecipazione degli allievi del corso di musica moderna del Centro di Formazione Musicale Gavirate. 

Giuseppe Abbiati è stato preside della scuola media “Carducci” di Gavirate dal 1968 al 1977. Nato a Milano nel 1920, lasciò la città, dove aveva trascorso la maggior parte della sua vita, per stare più direttamente a contatto della natura, assieme alla moglie Elisa. Visse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi ad iniziative culturali-educative nell’ambito della Biblioteca Civica, fondando il Sistema bibliotecario di Gavirate che comprendeva allora sei Comuni. Ad Abbiati scomparso il 9 aprile del 1979 è intitolata la biblioteca civica. 

Aldo Mazza (1880 – 1964) è stato un pittore discendente di una famiglia di artisti milanesi. Pittore, disegnatore, illustratore di libri di letteratura infantile per la Vallardi abitava in una villa a Gavirate nei pressi della chiesetta della Trinità ed era molto conosciuto in paese per la sua gentilezza, il suo sorriso. A Gavirate si possono ammirare sue opere all’interno della Fondazione Bernacchi, di cui fu benefattore, e in municipio. In occasione della festività del 2 novembre, ogni anno, sulla sua tomba c’è un grande vaso di crisantemi: è l’omaggio del Pio Albergo Trivulzio e di quello che un tempo era l’orfanatrofio dei Martinitt e delle Stelline, istituti milanesi che hanno potuto beneficiare della sua generosità e conservano sue opere. 

M. Fon.

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