La classica truffa del finto vigile che si introduce in casa di anziani per un controllo sull’acqua si è ripetuta pochi giorni fa, a Induno Olona. Vittima una coppia di coniugi di età attorno agli ottant’anni.
Il "giochino" del truffatore ha seguito un copione ormai testato: con la scusa della presenza di sostanze dannose ai metalli nell’acqua corrente, ha chiesto alla coppia di lasciare gli averi d’oro nel frigo, per poi invitarli, con una scusa, ad allontanarsi per poter fuggire con il bottino.
A seguito dell’accaduto, che non risulta essere un episodio isolato, la Polizia Locale ha diffuso un comunicato che mette in guardia da questi individui.
«Segnaliamo nuovamente il pericolo rappresentato da questo reato odioso, che colpisce i nostri nonni, che sono il punto di riferimento delle nostre famiglie e della nostra società.
Alle nonne ed ai nonni diciamo: il cancello e il portone non si aprono agli sconosciuti. tanto meno la porta di casa. Un funzionario del Comune o delle Poste, un incaricato dell'INPS o dell'INAIL, un tecnico del gas o della luce non si presenta a casa vostra senza preavviso, e non compete a lui la riscossione di bollette e il controllo dei pagamenti.
Se quanto vi dicono al citofono non vi convince avete tutti i diritti di contattare l'azienda da cui dicono di dipendere. In ogni caso, se non siete sicuri dell'identità di chi vi chiede di entrare, non aprite e avvisate subito i vostri cari (figli, nipoti, vicini)».
La comunicazione è stata diffusa anche da Marco Cavallin, sindaco di Induno Olona, sulla sua pagina Facebook. Il primo cittadino ha invitato a leggere con attenzione quando scritto dalla Polizia Locale, e a trasmettere il messaggio alle persone più anziane che non hanno accesso ai social.
«Ai figli/nipoti/amici di persone anziane - si legge ancora nel comunicato - diciamo: in questi casi, l'aiuto più efficace che potete dare ai vostri cari consiste nel ricordare loro, anche con una certa frequenza, che esiste questo pericolo e che possono utilizzare quelle poche precauzioni che abbiamo indicato.
Inoltre, chiamare il numero d'emergenza 112 quando si nutrono sospetti su chi insiste per entrare in casa, anche se in modo gentile, non costituisce affatto un disturbo per chi vi risponde, perché si tratta di persone preparate e sensibili che sono lì per aiutarvi».