“Claude Devèze ha deciso che non sarà più il coach dei Mastini per la stagione 2023 – 2024. La società ringrazia Claude per la professionalità dimostrata durante l’anno e per quanto fatto, augurando il meglio per il resto della sua carriera sportiva. La dirigenza HCMV Varese Hockey comunicherà prossimamente il nuovo Head Coach che guiderà la squadra nella prossima stagione”.
Cinque righe per chiudere un rapporto durato 240 giorni e un connubio valso la più bella e vincente stagione degli ultimi 27 anni. Anzi, di più: il ritorno di uno sport in una città che lo aveva sì amato, ma che in parte se l’era anche scordato.
Devèze e i Mastini si lasciano così. Improvvisamente, come farebbero credere le cinque righe, le classiche che ti colgono di sorpresa alle quattro di un pigro pomeriggio domenicale? No, decisamente no. Il divorzio era nell’aria da un mese e mezzo: si è tentato di evitarlo, anche con non banali sforzi da entrambe le parti, ma non ci si è riusciti.
Il comunicato, nella sua asetticità, dice e non dice. Dice che la decisione finale è stata del coach capace di rimpolpare la bacheca giallonera con una Coppa Italia e con l’IHL. Ed è vero. Ma non dice perché una persona e un professionista che a Varese sarebbe probabilmente rimasto altre cento stagioni abbia scelto di prendere un’altra strada.
Una strada che potrebbe portarlo in Francia, in Magnus League, il massimo campionato transalpino: più su di lì, almeno oltralpe, non si va. Ed è anche questo un indizio per capire i perché del divorzio dell’anno dall’allenatore dell’anno.
Varese perde un leader, un condottiero di quelli che ti cambiano gli orizzonti, aprendone di nuovi, un moltiplicatore di valore.
“Prossimamente il nuovo head coach”, si legge anche. Ci sarà certamente il tempo e la voglia dei protagonisti, soprattutto della società del presidente Carlo Bino, di comunicare anche perché il sogno 2022/2023 si è chiuso così…




