Varese - 11 maggio 2023, 18:57

"L'altro lato del vento" e i viaggi nell'arte de Il Punto Pop

Grandi novità in mostra a Varese: alla Location Camponovo arrivano Danelli e Blaiotta con il loro omaggio alla memoria, mentre in centro un poker di rassegne

"L'altro lato del vento" e i viaggi nell'arte de Il Punto Pop

A volte capita che un ricordo si affacci alla memoria per un caso, un rimando, un gioco di sguardi, via via prenda forza e si trasformi in immagine, quasi più vivida dell’originale. Nel caso di Maria Elena Danelli e Gaetano Blaiotta vecchi frammenti di vita scherzano come le foglie in girotondo che il vento fa danzare, un maestrale anch’esso frutto di un “recupero”, di una citazione colta, quella di un film di Orson Welles. 

“L’altro lato del vento” è infatti il titolo - ripreso da “The other side of the wind”, pellicola degli anni ’70 - della mostra che i due artisti e fondatori di GaEle, casa editrice di Cuvio specializzata in libri d’arte manufatti, hanno inaugurato alla galleria “Il Laboratorio” di via del Moro 49 a Trastevere, e aperta fino al 14 maggio. L’esposizione troverà sede nel mese di giugno a Chiaravalle e a settembre alla Location Camponovo del Sacro Monte di Varese, nell’ambito della rassegna “Arte in simbiosi”.

Un omaggio alla memoria e a ciò che siamo stati, che per Gaetano arriva da un piccolo Vangelo appartenuto a sua madre che lo ha condotto per mano verso la riscoperta dell’omaggio pasoliniano alle parole di Matteo, mentre per Elena alcuni biglietti, a lei scritti da genitori e amici nel tempo della sua adolescenza, hanno ispirato una installazione composta da ottanta piccoli libri-scrigno, con all’interno le “parole tra noi leggere” a volte condivisibili con lo spettatore, altre rimaste chiuse tra le pagine. 

«Tutto è partito da un bigliettino ritrovato per caso, che la sorella del fidanzatino dei miei sedici anni mi inviò dalla Puglia, insieme a un melone giallo. Erano le sue “istruzioni per l’uso”, come conservarlo, tagliarlo e mangiarlo, scritte in maniera un po’ sgrammaticata ma partecipe. Ho poi ritrovato altri biglietti, di mia madre e mio padre e ho pensato di creare una sorta di autoritratto sotto forma di ricordi, 80 piccoli libri di varie dimensioni con il più piccolo di appena 3x3 centimetri. Ho aggiunto anche tre “Libri del Vento”, fatti di stoffa stracciata che scendono dall’alto come una pioggia di parole e un “Libro bianco”, chiuso, con le parole che spuntano dalle pagine. Se un visitatore vuole prendersi un libretto e portarlo con sé può farlo, subito un altro “libro-ricordo” ne prenderà il posto», spiega Elena Danelli.

«Il ricordo prende vita prepotente, non nostalgico, ma guardando sé stesso dal di fuori, come partorito e pronto a trasformarsi in altro, in una realtà che poggia i propri piedi nella quotidianità. Sono partito da una copia del Vangelo che mia madre teneva nel comodino e subito sono andato a quello di Matteo, e i ricordi si sono mescolati, con da un lato quelli della mia giovinezza e dall’altro quelli legati al capolavoro di Pier Paolo Pasolini. Così è nata una serie di opere di grande formato, da 50x70 a 70x100, separate da una linea rossa, una sorta di demarcazione tra il mio vissuto, la lettura del Vangelo da parte di Pier Paolo e la musica di Bach che ne pervade ogni fibra», racconta Gaetano Blaiotta.

Grandi novità invece alla Galleria Punto sull’Arte di Sofia Macchi, che il 20 maggio alle ore 11 inaugurerà il terzo spazio espositivo, il Punto Pop, in via San Martino della Battaglia 3 a Varese. Nello stesso giorno, dalle ore 15 alle 18, ci sarà l’inaugurazione della mostra “Tabi – Il viaggio (Parte I)” del pittore milanese Tom Porta, allestita invece nel secondo spazio espositivo al numero 6 di via San Martino della Battaglia, mentre nella sede centrale della galleria, in viale Sant’Antonio 59/61, prosegue fino al 10 giugno la mostra “Garlic and gasoline” di Brian Keith Stephens assieme a “Submarines & Periscopes” di Alice Zanin. 

Il Punto Pop apre proponendo le opere di tre artisti di fama, Angelo Accardi, Erik Salin e la moglie Geraldine Morin, accanto a una giovane di grande talento, Valentina Diena, dotata di una incredibile tecnica pittorica che le consente di realizzare opere di impronta iperrealista attraverso il disegno con le matite colorate. Salin e Morin creano invece opere in resina che richiamano i celebri marchi internazionali del lusso, da Chanel, Vuitton a Ferrari o Porsche, visti però in chiave ironica a denunciare il consumismo dilagante e la voglia di avere oggetti “firmati” soltanto per il valore del logo rappresentato. Anche Angelo Accardi mette in berlina una società in cui l’uomo ha perso la propria centralità, e il suo struzzo, presenza formidabile e coloratissima assieme ad altri animali-icone, rappresenta le nostre paure diffuse.

La mostra di Tom Porta, artista già proposto da Punto sull’Arte, presenta il Giappone come pretesto per esplorare il tempo, la bellezza e la nostra evoluzione socio-culturale. L’artista, che spesso è definito “fotoreporter della pittura” per i tagli fotografici delle sue opere, induce lo spettatore a una seria riflessione sul modello estetico proposto, quello di un mondo senza tempo, fatto di bellezza e semplicità, lontano dai guasti della modernità occidentale. La mostra (fino al 10 giugno. Orari: martedì – sabato, 9,30 - 16,30 e 14 – 17,30) che accoglie una selezione di opere inedite di vario formato, costituisce la prima tappa di un progetto più ampio, che porterà in autunno una seconda personale di Tom Porta nella sede centrale di Punto sull’Arte, con nuovi dipinti e anche alcune sculture. 

Mario Chiodetti

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