Con la pandemia si è registrato un sensibile aumento dei problemi psicologici e sociali, soprattutto tra i giovani e gli anziani. Gli ultimi studi nazionali condotti da prestigiosi enti mostrano numeri preoccupanti soprattutto nella fascia dei più giovani. Si fa sempre più fatica a relazionarsi con l'altro e a trovare il proprio equilibrio interiore. Ad aggraverà la situazione, persiste un deficit di attenzione da parte della nostra società verso i disagi psicologici, meno visibili di quelli fisici ma non per questo meno seri.
Lo sanno bene i volontari dell’’associazione SOS MALNATE che, instancabilmente da ormai più di 40 anni, soccorrono i cittadini in difficoltà misurandosi spesso con problematiche di disagio psicologico. Un compito non facile dove un miglior rapporto con se stessi e una maggiore capacità di comunicare verso l’altro possono essere di aiuto e fare ancora la differenza in termini di efficacia dell’intervento. Non c’è situazione peggiore di quella di trovarsi nelle condizioni di aiutare qualcuno che però si dimostra “resistente” nel non voler essere aiutato. La scelta di una parola rispetto ad un’altra, dunque, può condizionare ancora l’esito della relazione. Nel contesto specifico, come nella vita di tutti i giorni. Saper comunicare con l'ambiente che ci circonda ci permette di vivere una vita in armonia e di poter essere al servizio dell'altro con amore e dedizione per la propria comunità.
Per far fronte a queste importanti necessità, SOS Malnate ha avviato un percorso formativo centrato sul mondo della comunicazione e diretto ai suoi volontari. La prima sessione del corso si è svolta mercoledì 26 aprile e proseguirà a maggio con altri tre appuntamenti presso la sede SOS di Malnate. A condurre i corsi è stato scelto il formatore Thomas Incontri, docente di “comunicazione efficace e public speaking” tra i pochi riconosciuti dalla Comunità Europea: «Sono entusiasta di questo progetto - afferma il malnatese Thomas Incontri - credo che oggi più che mai sia fondamentale portare maggiore consapevolezza su come relazionarci con l'altro e approfondire la conoscenza di se stessi per un maggiore benessere interiore. I volontari svolgono quotidianamente un'attività di soccorso lodevole e mi rendo conto che non sempre trovano situazioni favorevoli. Saper gestire anche la parte psicologica dei pazienti e dei familiari nelle situazioni critiche può essergli di grande supporto nella gestione del soccorso».
I primi volontari a prendere parte al progetto sono stati Giacomo Bianchi, Robert Marenghi, Alba Croci, Asya Risoli, Davide Rezzonico, Alessandro Balconi e Paolo Malinverno, i quali si sono da subito dimostrati molto soddisfatti di aver intrapreso questo nuovo ed innovativo percorso.