Fiori colorati e peluche, bagnati dalle lacrime e da una leggera pioggia primaverile, coprivano ieri sera, in un silenzio assordante, le tombe di Giada e Alessio, all’arrivo in cimitero a Mesenzana dopo una lenta camminata dalla chiesa fino al camposanto, per commemorare i due fratellini ad un anno esatto dalla scomparsa, per mano del loro papà.
Centinaia i partecipanti che hanno riempito la Chiesa e che non sono voluti mancare per far sentire l’affetto e la vicinanza ad un’intera famiglia, a mamma Luana e ai nonni su tutti, in occasione della Santa Messa celebrata da don Michele Ravizza, che ha voluto ricordare i due piccoli attraverso le parole del Vangelo sull’annunciazione.
«Stiamo facendo la stessa cosa che ha fatto Maria, stiamo custodendo una scintilla di vita – ha dichiarato don Michele durante la predica -. C’è quando c’è il ricordo, quando ci si sostiene, quando si accompagna il cammino doloroso di una persona e siamo chiamati a farlo ogni giorno… a custodire scintille di vita. Dopo un anno oggi siamo un punto a capo. Non perché si dimentica la storia, ma perché si impara a guardare al futuro perché si vuole imparare a custodire una scintilla di vita, altrimenti il ricordo diventa solo una tristezza».
«Dobbiamo imparare a sostenerci reciprocamente in ogni passaggio e farlo quando ce n’è bisogno. Imparate a custodirvi non sempre rimarcando quello che è successo, ma guardando in avanti imparando a crescere assieme», ha commentato ulteriormente il parroco del paese.
In un silenzio sommesso e catartico, spazio alla musica, con una canzone molto toccante, scritta appositamente per l’occasione dall’artista luinese Paolo Prato, dal titolo “Ma sono qui”, che entrando nei cuori e nelle anime di tutti i presenti, è riuscita a far commuovere e piangere tanti presenti, omaggiando in questo dolce modo sia Giada che Alessio. Infine, la cornice finale è stata affidata a “Mantieni il bacio”, un brano di Michele Bravi, e alla benedizione di don Michele.