Attualità - 07 marzo 2023, 15:15

Reddito di cittadinanza addio: sarà sostituito dalla Misura di inclusione attiva da 500 o 375 euro

La Mia prevede la suddivisione dei beneficiari in due categorie: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili. Ridotte durata del sostegno e soglia Isee

Reddito di cittadinanza addio: sarà sostituito dalla Misura di inclusione attiva da 500 o 375 euro

Il governo italiano sta lavorando alla riforma del Reddito di cittadinanza, che verrà sostituito dalla Misura di inclusione attiva (Mia).

La nuova misura prevede la suddivisione dei beneficiari in due categorie: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili. Il sostegno per i primi sarà di 500 euro al mese, mentre per gli occupabili sarà di 375 euro al mese. Inoltre, la durata della prestazione sarà inferiore rispetto al Reddito di cittadinanza e non sarà possibile richiedere la prestazione a ripetizione.

La Mia verrà attivata a settembre 2023. Il tetto massimo del nuovo sussidio sarà di 7.200 euro di Isee, rispetto ai 9.360 euro del Reddito di cittadinanza. La riforma prevede una correzione della scala di equivalenza, che fa aumentare l'importo del sussidio in base al numero dei componenti famigliari. Secondo le indiscrezioni, la nuova misura potrebbe far fuori una fetta significativa della platea di potenziali beneficiari.

I potenziali beneficiari verranno quindi divisi in due platee: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili. Le prime sono quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. Le seconde quelle dove non ci sono queste situazioni ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età. Anche sui tempi del sostegno dicevamo è prevista una stretta. Mentre per i poveri la Mia durerà, in prima battuta, fino a 18 mesi (come ora il Reddito), per gli occupabili non più di un anno.

Fatta la domanda, per via telematica, la prestazione sarà riconosciuta ai beneficiari solo dopo che saranno stati fatti i controlli incrociati sul possesso dei requisiti (ai fini dell'Isee vengono tenuti in considerazione reddito, patrimonio immobiliare, autoveicoli, eccetera) e i nuclei familiari senza occupabili saranno indirizzati ai Comuni per i percorsi di inclusione sociale mentre gli altri verranno avviati ai centri per l’impiego dove, come condizione per ottenere la Mia, dovranno sottoscrivere un patto personalizzato.

Per gli occupabili la riforma, oltre ai centri pubblici per l’impiego, coinvolgerà le agenzie private del lavoro. Che incasseranno un incentivo per ogni persona occupabile per la quale riusciranno a ottenere un contratto, anche a termine o part time. Per migliorare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro sarà creata una piattaforma nazionale sotto la regia del ministero dove gli occupabili dovranno obbligatoriamente iscriversi e dove potranno ricevere le offerte congrue di lavoro. Basterà rifiutarne una per decadere dalla prestazione.

L’offerta verrà ritenuta congrua se in linea con la profilazione della persona occupabile e se la sede di lavoro sarà nell’ambito della provincia di residenza del beneficiario del reddito o delle province confinanti (una formulazione, spiegano i tecnici, necessaria perché a volte Comuni di province diverse dalla propria sono più vicini al Comune di residenza). Saranno ritenute congrue anche le offerte di contratti brevi, purché superiori a 30 giorni.

Redazione

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