Doppia proiezione, giovedì 2 febbraio, per “Tori e Lokita”, al Teatro delle Arti, alle 15 con introduzione della professoressa Cristina Boracchi, alle 21 con commento del critico Gabriele Lingiardi.
Ambientata in Belgio, la pellicola ha come protagonisti un bambino e una ragazza che, dall’Africa, approdano in un centro di accoglienza. I Dardenne ne seguono le vicende. I due, necessari l’uno per l’altra, si fingono fratello e sorella, a compensazione di quelle famiglie che non hanno più.
I registi li seguono passo passo nei loro continui spostamenti, sempre affaccendati, nel centro come per le strade della città, dove spacciano per un italiano che lascia loro pochi euro e, ogni tanto, aggiunge una mancia per abusare della ragazza. Il miraggio, per Lokita, è ottenere i documenti che le consentano di restare accanto a Tori. Ma deve vedersela anche con il debito contratto con le persone che l'hanno portata in Europa e pensare alla madre, oltre che ai cinque fratelli lasciati in Camerun.
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