Territorio - 21 dicembre 2022, 11:21

Marco Parolo e Greta Di Luzio “raccontano” di calcio alla festa degli auguri di Area Giovani

Una serata organizzata a Castellanza, per scambiarsi gli auguri di Natale e parlare di calcio, maschile e femminile. Con due campioni

Marco Parolo e Greta Di Luzio “raccontano” di calcio alla festa degli auguri di Area Giovani

In occasione della festa di Natale dell’associazione Area Giovani, due ospiti speciali a parlare dello sport più amato in Italia: il calcio. Non due qualunque ma Marco Parolo, ex giocatore ed attuale commentatore Dazn e Greta Di Luzio, attaccante del Como Women. A moderarli la giornalista Lucia Landoni. 
Per la serata degli auguri è stata organizzata anche una tombola, il gioco di Natale per eccellenza, con premi che spaziavano dai buoni benzina ai cesti, ad abbonamenti per Uyba e Futura (le due squadre di volley di Busto). Il tutto, patrocinato dal Comune di Castellanza.

I due campioni sono partiti dall’idea che se sono arrivati a fare il lavoro che tanti giovani sognano, è stato grazie a un punto specifico: «La passione». Ma durante la serata, non poteva mancare una considerazione sui Mondiali appena conclusi con la vittoria di Messi e dell'Argentina.

L’Italia, anche quest’anno, non si è qualificata. Quindi ci si chiede, c’è qualcosa che non va nel sistema del calcio italiano? Marco Parolo ha detto la sua: «L’Italia ha appena vinto un Europeo, questa è l’evoluzione del calcio. In Europa il livello si è alzato, ed è più difficile qualificarsi rispetto al Sud America. Non è tanto la mancanza di livello dal basso, ma il fatto che non bisogna dare nulla per scontato quando iniziano i gironi di qualificazione».

L’Italia femminile invece... Ecco il pensiero di Greta Di Luzio: «Lo scorso mondiale è stato il più appagante: l’Italia è arrivata tra le prime 8 e nessuno se lo aspettava. Penso che da quel momento in poi sia stato fatto uno step in più. Dal punto di vista giovanile ci sono sempre più ragazze, molto giovani, che stanno emergendo in questo momento».

Il calcio femminile è da poco diventato professionistico, quindi si è arrivati al tema della possibile discriminazione culturale. Grata, su questo, ha detto: «Sicuramente lo stereotipo c’è ancora, sicuramente è diminuito e spero possa andare sempre meglio. È un processo che ha bisogno di un po’ di tempo, è qualcosa che si sta evolvendo bene e spero che vada tutto per il meglio».

L'ex centrocampista, tra le altre, della Lazio, originario di Gallarate, ha voluto aggiungere un dato importante: «Il grande errore è che il calcio femminile venga paragonato costantemente a quello maschile, ma c’è un 15% di differenza di forza generale». E ha sottolineato: «È un modo diverso di fare calcio, ma è arrivato nel momento giusto, prima il sistema non era pronto. Adesso i prototipi fisici che andavano in altri sport vanno nel calcio femminile. Come cresce il calcio maschile, crescerà quello femminile... che è bello». Ma oltre alla bellezza della visione, Parolo ha aggiunto: «È bello anche vedere come la stampa sposti l’attenzione su quello femminile».

«Tanti mi dicono - ha ripreso Greta Di Luzio - che dopo aver visto una partita si sono appassionati al calcio femminile perché “avete valori che nel maschile non vedo più”».

Poi ha preso parola il presidente di Area Giovani, Alessio Gasparoli: «Anche in questa occasione, di semplice scambio degli auguri, in qualità di associazione culturale abbiamo fortemente voluto proporre un momento di riflessione».



L’assessore alla Cultura, Davide Tarlazzi, ha fatto i complimenti e sui messaggi della serata ha detto: «Sono importanti, da sentire e da ripetere, per vivere il cambiamento, assumerlo, accettarlo, leggerlo, poterlo interpretare». Infine, un pensiero «di apprezzamento e di stima per questa realtà giovanile che vuole incidere sul territorio».



La chiosa della serata è stata per la prima cittadina di Castellanza, Mirella Cerini: «La presenza è per augurare buone feste, testimoniare la vicinanza e fare i complimenti a tutti loro per il grandissimo lavoro che hanno fatto, stanno facendo e faranno».

Michela Scandroglio

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