Sono passati dieci mesi da quando il progetto Casa della Nutrice è stato avviato. Dalla sinergia tra Procura della Repubblica di Varese e ASST Sette Laghi, è stato attivato, nel dicembre scorso, un centro di servizi multidisciplinare che offre supporto alle vittime di violenza di genere o domestica, con l’obiettivo di offrire una risposta tempestiva ed efficace.
Dieci mesi dopo, quindi, è tempo non solo di un primo bilancio, ma, alla luce degli ottimi risultati, di allargare la rete creata e a cui tutte le istituzioni hanno costantemente collaborato.
All’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria, si è tenuta una conferenza stampa in cui sono stati presentati dati e migliorie del progetto.
«La violenza è un termine che nelle cronache si registra sempre - le parole con cui Angelo Tagliabue, Rettore dell’università, ha accolto i presenti - È sconcertante come quotidianamente veniamo a contatto con diversi tipi di violenze. Noi come università continuiamo a infondere una cultura antiviolenza nei ragazzi. Spero che questo modello possa progredire».
Da gennaio ad agosto si sono registrate, solo a Varese, 55 donne vittime di violenza fisica, 12 di violenza sessuale e 7 bambini. Si sono rivolte, in totale, 117 donne e 43 minori a Casa della nutrice. Sono stati iscritti alla Procura 225 atti di maltrattamento, 48 di violenza sessuale, 134 per atti persecutori. A questi si aggiungono 5 omicidi consumati, di cui 3 legati a dinamiche familiari.
«La situazione è davvero gravissima - dichiara la dottoressa Daniela Borgonovo, Procuratore della Repubblica - È urgente affrontarla, è tempo dei fatti e delle risposte. È una responsabilità che abbiamo tutti: le istituzioni devono contrastare la violenza, ma è anche vero che tutta la comunità si deve assumere la responsabilità. Una risposta alla violenza davvero efficace può nascere dalla combinazione di tutte le istituzioni coinvolte. In questo territorio sono state impiegate grandi energie per dare risposte, sono molte le iniziative concrete».
La principale azioni di miglioramento esposta stamattina riguarda l’allargamento del percorso per le donne che si presentano al Pronto Soccorso a tutte le strutture di ASST Sette Laghi. Oltre a ciò, l’orario di attività e dei servizi dello sportello (attualmente dalle 8.30 alle 17.30) verrà allargato, per accogliere, soprattutto in orario notturno, le richieste d’emergenza. Un unico protocollo sarà applicato quindi a tutti i Pronto Soccorso di ASST Sette Laghi.
«Una vittima di violenza ha bisogno di intervento sanitario, psicologico, necessita di riservatezza e sicurezza - le parole di Gianni Bonelli, Direttore Generale di ASST Sette Laghi - Danno risposta a ciò più istituzioni che rispondono a tanti aspetti, e sono tutti qui, insieme nello stesso posto fisico, che vorremmo fosse un posto conosciuto».
Presenti alla conferenza stampa di stamattina, anche Davide Galimberti, sindaco di Varese; Rossella Dimaggio, assessora ai Servizi Educativi; Emanuele Monti, presidente della Commissione della Sanità di Regione Lombardia; e Salvatore Pasquariello, Prefetto della Provincia di Varese.
«Casa della nutrice è una rete, un punto di riferimento - continua Daniela Borgonovo - dove si concretizza il lavoro di istituzioni, magistrati, avvocati, medici, assistenti sociali. Hanno aderito al progetto tutte le istituzioni del territorio, e l’aspettativa di giustizia della vittima non indeboliscono la fiducia».
«Una delle nostre forze è la collaborazione con l’università - conclude Gianni Bonelli - C’è bisogno di operatori formati, con conoscenze specifiche che si possano apprendere e sviluppare, il tutto a beneficio di coloro che sono donne e minori. La speranza è che tutto ciò possa prevenire e che saranno sempre meno le persone che avranno bisogno di Casa della nutrice».
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare il nuovo Centro Antiviolenza che sarà attivato nella sempre nella sede della Casa Nutrice (presso l'Ospedale Del Ponte) in collaborazione con la Fondazione Felicita Morandi.