Territorio - 29 settembre 2022, 10:32

Luino, scade il mandato del consiglio di amministrazione della Fondazione Comi: premiati i dipendenti storici

Dopo quattro anni termina l'incarico del Cda della casa di riposo guidato dal presidente Vissi che fa un bilancio del lavoro svolto: «Non sono mancati i momenti difficili per non dire drammatici ma siamo sempre stati in grado, insieme, di affrontare le sfide e le responsabilità»

Luino, scade il mandato del consiglio di amministrazione della Fondazione Comi: premiati i dipendenti storici

Dopo quattro anni termina il mandato del consiglio d’amministrazione della Fondazione Monsignor Comi, guidato dal presidente Gianluca Vissi e composto dai consiglieri Alberto Frigerio, Giovanni Lamantia, Giorgio Ferri, Barbara Pessini e fino a primavera scorsa Sara Piemonti.  

«Anni impegnativi che hanno però visto la Fondazione Comi crescere in servizi, in qualità, in competenza ed autorevolezza - commentano dal cda - usciti nel 2018 dalla lunga fase di commissariamento che ha consentito il risanamento dei conti e la ricostituzione del patrimonio della Fondazione dopo tanti anni di austerità, è stato intrapreso sotto la direzione del già commissario Maurizio Pesenti un percorso virtuoso che ha consolidato l’aspetto finanziario tutelando il lavoro e la formazione del personale, sempre prestando la massima e prioritaria attenzione alla cura e al benessere degli ospiti». 

«Dal 2020 - continua il cda - con l’arrivo del dottor Danilo Benecchi, nuovo direttore generale della Fondazione e la difficile gestione della Pandemia, la scelta del Consiglio è ricaduta non solo sugli investimenti per l'innovazione ma anche sulla riorganizzazione interna realizzata anche grazie all’apporto di figure di spicco e di riconosciuta esperienza nel settore, che potessero favorire la crescita professionale di un organico già altamente qualificato».

«Condividere altre esperienze e far tesoro degli insegnamenti di chi ha una visione più a lungo raggio sono stati tra gli obiettivi perseguiti anche nell’affrontare le difficoltà dell’emergenza Covid ed i radicali cambiamenti che ne sono inevitabilmente conseguiti».  

«I bilanci sono stati chiusi ogni anno in positivo con evidente virtuosismo nel panorama delle RSA del territorio, il patrimonio “aziendale” è stato incrementato, sono stati avviati diversi progetti sull’Alzheimer, è stata potenziata la tecnologia al servizio dell’assistenza degli ospiti, si sono consolidati i rapporti con il mondo del volontariato, è stata rafforzata l’immagine della Fondazione all’esterno e nei rapporti con gli enti locali, è aumentata la qualità del servizio verso le fragilità degli ospiti e il lavoro di tutto il personale dipendente e dei collaboratori è stato tutelato ed incentivato».

«Oggi si conclude un cammino che mi ha dato tante soddisfazioni e mi ha permesso di conoscere tanta umanità, tra gli ospiti, i loro famigliari e tutto il personale del Comi. Dai collaboratori che hanno alle spalle tanti anni di servizio, agli ultimi arrivati. Tutti però uniti da quello spirito di servizio che contraddistingue da sempre chi si dedica agli anziani della nostra Fondazione. Non sono certo mancati i momenti difficili se non proprio drammatici, ma siamo stati in grado, insieme, di affrontare le sfide e le responsabilità che Fondazione Comi ci ha dato l’opportunità di vivere. Anche per questa ragione l’ultimo saluto che ho voluto riservare idealmente a tutto il personale, ai collaboratori e ai volontari della nostra associazione è stato fatto ringraziando coloro che nel 2022 hanno raggiunto il traguardo di 15, 20, 25, 30 e addirittura di 35 anni di servizio alla Fondazione Comi. Penso che sia il mio commiato più bello, oltre ai bilanci positivi, ai progetti di sviluppo ed innovazione che abbiamo coraggiosamente intrapreso. Lo abbiamo fatto insieme e mi auguro venga data continuità a questa azione di rinnovamento indispensabile per affrontare con competenza, qualità e serenità le tante sfide del prossimo futuro» commenta l’avvocato Gianluca Vissi, presidente della Fondazione Mons. Comi.  

«E' stata una grande esperienza sia amministrativa che umana. Amministrativa perché, pur attraversando un lungo periodo difficile per i ben noti motivi pandemici, siamo riusciti a salvaguardare il nostro personale ed il bilancio della Fondazione. Umana perché mi ha permesso di entrare in contatto con tante realtà e comprendere pienamente il valore sociale che la Fondazione Comi ricopre per il nostro territorio. Un bene inestimabile che va salvaguardato e del quale tutti dobbiamo esserne consapevoli» sottolinea il cavalier Alberto Frigerio, vicepresidente della Fondazione Comi.

 

C.S.

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