Economia - 29 settembre 2022, 18:00

Liti condominiali: cosa deve fare l’amministratore?

L’esperto risponde - La convivenza in un condominio può portare a divergenze ed è importante dunque sapere quali sono le responsabilità dell’amministratore, sia per i vicini, sia per chi si vuole avvicinare a questa (richiesta) professione: facciamo il punto con Camera Condominiale Varese

Liti condominiali: cosa deve fare l’amministratore?

“L’amore non è bello se non è litigarello” dice un proverbio… Se poi si ci riconcilia è ancora più esaltante! 

Ormai si litiga per tutto e dappertutto, eppure si è creduto che la pandemia potesse riportare il buon senso… Vana utopia: lo dimostra il carico di contenziosi pendenti innanzi ai tribunali e molti dei quali hanno ad oggetto liti derivanti dalla convivenza condominiale

Addirittura, vi sono aree geografiche in cui si raggiungono livelli più elevati rispetto ad altre. Quali le cause e come porre fine a tale fenomeno sociale? Rispondere non è semplice, in tema di condominio è necessario ricordare che esso è costituito dalle relazioni tra i condomini rendendolo complesso pertanto curare l’aspetto relazionale è fondamentale se si vuole garantire un concreto benessere condominiale. I motivi che possono innescare e condurre alle liti negli edifici sono molteplici, da quelli futili come gli odori molesti provenienti dagli appartamenti adiacenti al proprio, a problematiche più “serie” attinenti alle vertenze condominiali o alla gestione delle parti comuni. 

A tal proposito un lettore ci chiede: “Mi chiamo Roberto, mi sto avvicinando alla professione di amministratore di condominio e vi chiedo: qual è il ruolo di tale figura nel caso di liti tra vicini? Nello specifico cosa deve fare? Grazie”.

Roberto: innanzitutto, grazie per aver sollevato tale quesito. Ebbene l’amministratore di condominio non è sempre tenuto ad intervenire nel caso di liti tra vicini, a meno che non si verifichino determinate situazioni, quali comportamenti di un condominio che provocano danni o pericoli alle cose comuni condominiali o quando il regolamento condominiale vieta espressamente specifiche condotte. In questi casi si rende necessario l’intervento. 

Non è comunque raro avere a che fare con professionisti che, pur non essendovi tenuti, cercano di mediare nella lite cercando un accordo o un compromesso tra i vicini litiganti. Tuttavia le liti de quo non sempre sfociano in un procedimento legale, sia per evitare un costo alla compagine, sia perché il D.L. 69 del 2013 ha previsto l’obbligo della mediazione civile prima dell’avvio dell’azione legale, in base a quanto stabilito dalla legge n. 220 del 2012 di riforma del Codice Civile. 

La normativa prevede che le controversie condominiali debbano essere trattate tramite un procedimento di mediazione, da inoltrarsi presso gli uffici delle autorità competenti situati presso la circoscrizione in cui è domiciliato il condominio. L’amministratore può partecipare a tale processo di mediazione, in seguito all’autorizzazione dell’assemblea condominiale con la maggioranza dei voti, la quale è chiamata anche ad autorizzare la procedura di mediazione stessa. Le parti dovranno cercare di raggiungere un accordo e nel caso di esito positivo il mediatore potrà imporre ad entrambe le parti l’obbligo di rispettare tale accordo. Invece, nel caso in cui tale accordo non si riesca a raggiungere si richiederà l’intervento del giudice di pace, il quale deciderà come risolvere la controversia. Intento della mediazione è quello di far comunicare le parti per trovare una soluzione.

In conclusione anche per litigare servono intelligenza e buon senso, la prima deve aiutare a non cadere nelle provocazione che sfocia nel litigio, la seconda, quando è inevitabile lo “scontro”, deve fare da cuscinetto per attutire i “danni”.

IL PROGETTO “L’ESPERTO RISPONDE” A CURA DI CAMERA CONDOMINIALE VARESE

“La cultura è alla base della società, rendendoci indipendenti, liberi e spingendoci al ragionamento ad avere buon senso”. E in questo contesto di Welfare State, inteso come sistema sociale diretto a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, che si inserisce il percorso intrapreso dalla Camera Condominiale di Varese, in persona del direttore generale Andrea Leta.

Una visione futuristica “de la compropriété”, come direbbero i cugini d’Oltralpe, quella della Camera Condominiale locale. Visione favorevolmente accolta anche dall’Unione Nazionale Camere Condominiali, presieduta dall’avvocato Michele Zuppardi, il cui fine è promuovere la ricerca, lo studio e la formazione di base e permanente nel campo del diritto, della tecnica, dell’amministrazione e più in generale della gestione del condominio e diffonderne risultati e di altre attività indicate nello Statuto.

La sede di Camera Condominiale Varese è situata in viale Ticino 24 a Gavirate. Per tutte le informazioni sono a disposizione la mail info@cameracondominialevarese.it, il numero di telefono 0332629323, il sito internet www.cameracondominialevarese.it e la pagina Facebook @CameraVarese.

A cura dell’Avv. Sabina Vuolo - Avvocato Cassazionista, Articolista Giuridico

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