«Una persona perbene, gentile, sempre sorridente, un "campione" dentro e fuori dal campo», così gli amici tennisti ricordano con affetto Luciano Bertolino, che se n'è andato nella notte tra venerdì e sabato all'età di 76 anni.
Luciano era originario di Torino dove si era laureato al Politecnico in ingegneria elettronica e per lavoro si era poi trasferito in provincia di Varese, a Ranco, con la famiglia.
Per lavoro aveva girato il mondo per conto di aziende importanti come Fiat Avio, Boeing e poi la varesina BTicino: aveva lavorato alla progettazione del Tornado e del Boeing 747.
I suoi grandi amori erano la famiglia e il tennis: marito di Andreina, padre di due figlie Valentina ed Elena, da un anno era diventato nonno di Leonardo, di cui era orgogliosissimo. Grande "doppista" a tennis, era iscritto al Tc Ccr Ispra, dove per lunghi anni era stato anche consigliere e organizzatore del Torneo del Fil de Fer.
«Luciano è stato un bravo giocatore, un campione, un amico, era bello averlo come compagno in campo e come avversario, uno sportivo vero, non lo dimenticheremo mai» così lo ricordano gli amici tennisti.
Tantissimi i messaggi di affetto e cordoglio che stanno arrivando in queste ore ai famigliari, segno che Luciano ha seminato bene nella sua vita.
«Luciano ci ha lasciato proprio nelle stesse ore in cui Roger Federer giocava l'ultima partita della sua carriera - ricordano ancora gli amici - un segno del destino, adesso starà già giocando un doppio in cielo».
Il funerale di Luciano Bertolino verrà celebrato oggi, lunedì 26 settembre, alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Ranco.




