«Una settimana da panico». Così la definisce il sindaco di Cantello, Chiara Catella. Il riferimento è ai problemi avuti con la gestione del personale della nettezza urbana, oggetto di numerose defezioni per cause di forza maggiore.
«Ci stiamo appoggiando a una cooperativa per l’assunzione di un ragazzo di Cantello, per dargli un’opportunità lavorativa. Ma siamo incasinati in questo senso».
È così che, domenica sera, il parco Grande Casa di via Baj, è stato ripulito dal primo cittadino in persona, con l’aiuto del consigliere Renato Renosto. Lattine, bicchieri di plastica, scatole di biscotti e bottiglie di super alcolici, abbandonate per terra e sul tavolo da ping-pong del parco.
«Non sono contro il fatto che i ragazzi utilizzano il parco, ma va usato in un certo modo - le parole di Catella - È preoccupante la quantità di bottiglie di superalcolici: sono ragazzi minorenni o appena maggiorenni. Spesso spaccano le bottiglie e lasciano vetri nel parco dove poi vanno i bambini. Sono solo ragazzi, ma così è fastidioso».
L’intenzione, fa sapere il primo cittadino, è identificare e far capire ai ragazzi l’errore commesso, senza bisogno di ricorrere a particolari azioni a livello legale.
Per sopperire alla temporanea mancanza di personale, l’amministrazione comunale ha deciso di coinvolgere una realtà del territorio con cui già collabora da qualche tempo: la comunità psichiatrica del Centro Gulliver.
«Stiamo cercando di inserire queste persone nella comunità - racconta il sindaco - Con gli educatori del Gulliver, ora vogliamo dare loro la possibilità di pulire e tenere in ordine alcune aree del paese, raccogliendo rifiuti, vetri rotti e svuotando i cestini».
Questa proposta arriva dopo il successo che aveva avuto il “pedibus”, ovvero una sorta di scuolabus a piedi: un’iniziativa tramite la quale i ragazzi del centro accompagnavano i bambini a scuola.
«Collaboriamo molto bene con loro, il Centro Gulliver risponde sempre bene - conclude Catella - Sono persone che hanno bisogno di rendersi utili. Si sentono con un ruolo e si sentono felici».




