Scuola - 22 giugno 2022, 09:01

La carica dei 7.613 per la maturità. Nelle scuole del Varesotto al via la prima prova

Al via alle 8.30 nella nostra provincia l'esame più importante per gli studenti arrivati alla fine del loro percorso. Domani la seconda prova, da lunedì i colloqui

La carica dei 7.613 per la maturità. Nelle scuole del Varesotto al via la prima prova

Oggi è partito il fatidico esame di maturità. La prova tanto temuta degli esami è iniziata alle 8.30. In provincia di Varese sono 7.613 gli studenti ai blocchi di partenza. Oggi si cimentano nella prima prova, giovedì nella seconda e da lunedì o martedì nei colloqui, per poi godersi le meritate vacanze.

Prima prova

La prima prova è dettata dal ministero a differenza della seconda che è preparata dai docenti della scuola. Gli studenti potranno scegliere tra sette tracce: due della tipologia A, tre della B e due della C. La A consiste nell’analisi di un testo, con due possibilità di scelta: una poesia o un testo narrativo. Gli studenti dovranno rispondere a domande inerenti alla comprensione, l’analisi, il riconoscimento delle figure retoriche e dovranno redigere un testo su un determinato tema attinente ai versi proposti o alla pagina di narrativa, cercando di creare dei collegamenti tra vari autori e altri brani, mettendo in luce le competenze critiche e di rielaborazione.

Se l’alunno non si sente molto ferrato nella letteratura può scegliere la tipologia B, dove si richiedono capacità di argomentazione: occorre saper analizzare un testo argomentativo e produrne un altro cercando di sostenere una tesi, ipotizzare e confutare un’eventuale antitesi per tenere alto il proprio pensiero. Qui le chance sono tre: un testo di carattere scientifico, un altro storico e un altro ancora di attualità.

Poi altre due possibilità, offerte dalla tipologia C: la redazione di un tema che potrà essere ripartito in parti opportunamente titolate su un argomento di riflessione o attualità sempre partendo da una frase o un piccolo brano di scrittori, storici o filosofi oppure critici di una certa autorevolezza. Anche in questa tipologia gli studenti dovranno dimostrare di possedere competenze critiche, di ragionamento e argomentazione. La prima prova sarà valutata con un massimo di 15 punti.

La seconda prova e il colloquio

Cinque punti in meno invece saranno assegnate alla seconda prova, dove il massimo è dieci e la prova è stata preparata dai docenti della scuola. Proprio questa prova aveva scatenato l’ira degli studenti che in febbraio quando il ministro Bianchi aveva proposto le prove scritte, si erano ribellati, perché dopo due anni di didattica a distanza non si ritenevano pronti per affrontare la prova. Si è raggiunta una mediazione con una soluzione più soft che avrebbe previsto argomenti decisi dagli stessi docenti dell’istituto.

Saranno invece 25 i punti a disposizione per conseguire il top del colloquio. Che consisterà in una discussione interdisciplinare partendo dalla famosa busta. Anche questa sarà predisposta dalla commissione d’esame che proporrà uno spunto di partenza (può essere una frase significativa, un’immagine, un grafico, un quadro o altro a seconda dell’indirizzo delle scuole) da cui i candidati dovranno imbastire un discorso cercando di coinvolgere tutte le discipline.

Anche per questo si valuteranno le competenze di collegamento, le conoscenze, le capacità di muoversi agevolmente da una materia all’altra, la capacità critica. Ma il colloquio non finisce qui: l’ora a disposizione del candidato potrà essere ripartita anche con l’esposizione del Pcto, ossia il percorso di alternanza scuola-lavoro che gli studenti hanno affrontato a partire dal terzo anno. Dulcis in fundo, i ragazzi non dovranno dimenticare un’altra disciplina tanto discussa in questi ultimi anni: cittadinanza e costituzione.

A completare il punteggio finale in centesimi, i 50 punti massimi a disposizione dello studente accumulati negli ultimi tre anni, frutto della media dei voti e delle attività extracurricolari.

L. Vig.

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