Busto Arsizio - 13 giugno 2022, 07:30

Tragedia di Vanzaghello, sgomento e incredulità tra i colleghi di Daniela Randazzo: «Era una persona solare e disponibile»

La 57enne lavorava nella segreteria dell’istituto comprensivo “De Amicis” di Busto, dove non ci si dà pace per quanto accaduto: «Accompagniamo nella preghiera la famiglia». A scuola era conosciuto anche Franco Deidda, per l’impegno in ambito assicurativo e di rappresentante dei libri di testo: «Un signore, molto professionale e attento ai docenti»

Tragedia di Vanzaghello, sgomento e incredulità tra i colleghi di Daniela Randazzo: «Era una persona solare e disponibile»

Saranno gli investigatori a fare chiarezza su quanto accaduto nel primo pomeriggio di sabato in via Arno, a Vanzaghello, dove sono stati ritrovati i corpi senza vita di un 62enne originario di Recco, in Liguria, e di una donna di 57 anni residente a Busto Arsizio. (LEGGI QUI) La ricostruzione su cui si sta lavorando attualmente è che lei prima lo avrebbe ucciso sparandogli, poi si sarebbe tolta la vita. 


Ma al di là dei vari punti ancora da chiarire, oltre allo strazio delle famiglie ci sono lo shock e l’incredulità di chi conosceva Daniela Randazzo e Franco Deidda.
La donna era impiegata nella segreteria dell’istituto comprensivo “De Amicis” di Busto, dove ad alcuni era noto anche Deidda, per via della sua attività di rappresentante dei libri di testo e in ambito assicurativo.

Sonia Farè, vicepreside dell’istituto, conosceva bene Daniela Randazzo: da dirigente, infatti, spesso è chiamata a interfacciarsi con la segreteria.
«L’ho conosciuta appena sono arrivata alle De Amicis – spiega –. Abbiamo vissuto insieme la quotidianità della segreteria. Daniela era una persona estremamente solare e disponibilissima, molto loquace, molto aperta. Amava tantissimo il suo lavoro: era dedita all’ambito degli alunni e ne ho sempre apprezzato l’attenzione e la meticolosità nel ricercare la perfezione nel predisporre i documenti per i ragazzi».

La vicaria del dirigente scolastico racconta che Randazzo da qualche tempo mancava da scuola per motivi di salute: «Ma anche in questi momenti ha “accompagnato” chi le è subentrato nella segreteria. Lei aveva il polso della situazione e si è sempre resa disponibile, se necessario».

La professoressa Farè non nasconde di aver trascorso una notte in bianco dopo la tragedia: «Tra di noi c’era un rapporto troppo bello. Quando mi è arrivata la notizia è stato uno shock incredibile. Non sono riuscita a scrivere nulla ai miei colleghi, l’ho fatto la mattina successiva. Qualcuno sapeva già, qualcuno non ancora».

Sgomento e incredulità in tutti i colleghi. E ovviamente un pensiero ai figli della donna, che hanno frequentato l’istituto: «Di fronte a questi fatti non possiamo che accompagnare nella preghiera la famiglia. Non possiamo fare altro, se non parlare di tutto il bene che lei ha fatto a scuola e di quello che continuerà a esserci grazie alla sua precisione e attenzione. Ci lascia una grande eredità da portare avanti con lo stesso metodo».

Anche Deidda, in qualche modo, aveva frequentato la scuola di Busto, per via del lavoro in ambito assicurativo e, in precedenza, di rappresentante dei libri di testo.
Per questo, evidentemente, aveva conosciuto Randazzo. «Una semplice conoscenza risalente ad alcuni anni fa», a quanto è dato sapere a Farè e colleghi.

«Io l’ho incontrato all’inizio della mia carriera lavorativa perché faceva il rappresentante dei libri di testo – ricorda la vicepreside –. Una persona professionale, molto attenta ai docenti. Esponeva con grande umanità. Era un gran signore dal punto di vista lavorativo, molto umano, si poneva con grande attenzione nei nostri confronti».

Riccardo Canetta

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