Salute - 28 gennaio 2022, 14:41

Appello di Uneba: «Servono più infermieri per garantire assistenza agli anziani non autosufficienti e persone con disabilità»

Il grido di dolore della sanità è stato lanciato oggi pomeriggio da Palazzo Estense da una delegazione di Uneba e dai presidenti delle RSA della provincia di Varese

Appello di Uneba: «Servono più infermieri per garantire assistenza agli anziani non autosufficienti e persone con disabilità»

Uneba "Unione Nazionale Istituzioni e iniziative di Assistenza Sociale", costituita nel 1950, è una delle maggiori e più longeve associazioni che, in coerenza con i principi cristiani, concorre attraverso l'azione dei propri associati al miglioramento morale, materiale e sociale delle persone con fragilità, promuovendone inclusione e il miglior livello di assistenza. Rappresenta associazioni, fondazioni, imprese sociali ed altre realtà operanti nel campo sociale, socio-sanitario ed educativo degli interventi e dei servizi alla persona.

Gli enti associati Uneba in Provincia di Varese sono 45 rispetto alle 55 nel complesso presenti nel nostro territorio. Sono costituiti da Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Residenze Sanitarie Disabili (RSD) e Strutture per Minori, coprono 7.200 posti letto nelle Rsa, 550 ospiti nelle Case Albergo, 5.800 utenti del servizio di assistenza domiciliare Integrata a cui si sommano 1.550 utenti delle cure domiciliari.

Nel territorio varesino, I numeri degli operatori impegnati a vario titolo in questo attento lavoro di cura e presa in carico sono circa 9.000 addetti inseriti nelle Rsa, nelle Case Albergo, centri diurni appartamenti protetti, e circa 12.000 attività a supporto delle famiglie degli anziani non autosufficienti, e oltre 5000 volontari che supportano le strutture. In Regione Lombardia gli Enti Uneba sono 435, 60.000 posti letto mentre in Italia gli Enti Uneba complessivi sono circa 1000 con 95 000 Lavoratori.

Un vasto mondo di servizi e persone che si prendono carico delle persone fragili che lavorano senza tregua per dare qualificata assistenza in un periodo, di oramai due anni, nel quale tutte le strutture sono provate dalla crisi pandemica. Il livello assistenziale delle strutture con personale impegnato e dedito con amore alla cura della fragilità ha vissuto momenti difficilissimi e non sempre ottenuto il sostegno dell'opinione pubblica a volte critica e ingiusta. Si chiede vicinanza e solidarietà per lo sforzo e il lavoro prezioso di migliaia di operatori per contrastare la Pandemia e garantire il miglior livello di cura.

L'appello ora è per una nuova emergenza quella della carenza di infermieri che coinvolge tutti questi Enti, non solo a livello locale, emergenza che ha portato Uneba Nazionale ad appellarsi al Ministro dell'istruzione, al Ministro della Sanità e al Ministro dell'Economia e delle Finanze.

Negli ultimi 20 anni sono stati messi a disposizione 100.000 posti di Infermieri in meno del fabbisogno stimato di questi operatori. Esiste una carenza di posti nei corsi di laurea Infermieristica, la stessa conferenza Stato Regioni aveva identificato la necessità di 23.719 posti necessari per le nuove matricole mentre invece i posti disponibili sono stati 17.394 non necessari ad accogliere sia i bisogni sanitari/sociali sia le aspettative dei molti giovani che volevano scegliere questa professione.

«La carenza di Infermieri sta diventando una vera e propria emergenza in moltissime strutture sia a causa del personale in isolamento che del noto esodo di queste figure e in generale delle professioni sanitarie nella vicina Svizzera», spiega Antonella De Micheli, vice presidente di Uneba Varese. Mancano 2-3 infermieri ogni 100 ospiti tendo presente che le strutture coprono una media da 70 posti a 300 posti letti. Il futuro non è migliore tenendo presente del progressivo invecchiamento della popolazione, dell'incremento di servizi sanitari rivolti al cittadino, oltre che dell'elevato turn over degli Infermieri presenti sul territorio.

«Questo appello è particolarmente sentito in questa parte del territorio lombardo per la vicinanza con la Svizzera e il conseguente trasferimento di infermieri oltre confine. Nell'accesso ai corsi questo deve essere considerato - spiega il sindaco Davide Galimberti - La condivisione di questo appello da parte del Comune di Varese è segno di come gli enti locali debbano essere sempre più compartecipativi alla formazione del sistema socio sanitario del futuro». 

I nostri enti si sono attivati anche per reperire Infermieri dall'estero, con esempi virtuosi adottati tramite progetti sperimentali, come quello messo in campo dalla Fondazione Molina di Varese, ma non riteniamo che questa sia la soluzione della carena organico.

«Ci appelliamo alle Istituzioni affinché consentano alle strutture che rappresentiamo di poter continuare a garantire un livello di assistenza di eccellenza in risposta alla fragilità. Riteniamo che la sinergia con le Istituzioni locali sia un primo passo importante per poter implementare un dialogo di valore rispetto all'integrazione del servizi e l'innovazione degli stessi, in rispondenza alle necessità dei cittadini e del territorio che rappresentiamo. Ringraziamo pertanto il Sindaco del Comune di Varese per averci accolto e aver consentito di dar voce al nostro appello».

Appello a a cui si sono uniti, oltre al Comune, il dottor Guido Bonoldi consigliere comunale delegato alla Sanità, una delegazione del consiglio provinciale di Uneba Varese (Antonella De Micheli, Barbara Cirivello, Stella Fracassi, Tiziano Fabani, Sabrina Moreno) e i rappresentanti di alcune delle strutture associate a Uneba del nostro territorio il dottor Carlo Maria Castelletti presidente della Fondazione Molina Onlus, Romeo Mazzucchelli presidente di La Provvidenza Busto Arsizio e Maurizi Di Muro Villa Puricelli Bodio Lomnago.

Redazione

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