Con l’approvazione definitiva del Piano di Governo del Territorio (PGT), avvenuta giovedì, l’amministrazione comunale di Cuveglio ha portato a conclusione l’iter iniziato da oltre un anno.
Scelta e metodo non condiviso dalla minoranza di Cuveglio al Centro. «Riteniamo che Cuveglio debba costruire il suo futuro insieme ai cittadini partendo dai loro bisogni e dal loro punto di vista - affermano in una nota i consigliere di opposizione Matteo Rossi, Nicolò Alagna e Maurizio Molinari - il consiglio comunale di giovedì sera invece, convocato rigorosamente a porte chiuse, è stato il triste epilogo di un percorso che ha volutamente tenuto ai margini la cittadinanza. Durante questo lasso di tempo, non certo breve, il nostro gruppo ha più volte fatto presente e rimarcato l’opportunità di coinvolgere maggiormente la popolazione nell’elaborazione di questo importante strumento urbanistico con incontri ed assemblee pubbliche o altri mezzi di condivisione».
«Lo scoppio dell’emergenza sanitaria ha imposto limiti agli assembramenti ed aggregazioni - continua la nota - tuttavia, ricordiamo come, diversamente che per il PGT, si siano comunque svolti incontri e assemblee pubbliche su altri temi. Dalla condotta tenuta da questa amministrazione sul PGT si evince, quindi, la mancanza di volontà di realizzare momenti di confronto e condivisione con la cittadinanza su un tema strategico (per sua natura non semplice ed immediato) che coinvolge tutta la nostra comunità, determinandone gli sviluppi futuri».
«Siamo convinti che il PGT avrebbe dovuto prevedere, invece, un percorso partecipativo capace di coinvolgere attivamente la cittadinanza - prosegue il comunicato dell'opposizione - attraverso eventi, incontri pubblici e laboratori tematici, l'amministrazione comunale avrebbe potuto raccogliere le idee e le proposte degli abitanti chiamandoli a disegnare la Cuveglio di domani e a contribuire con idee e proposte al futuro del nostro comune. Ma così non è stato. Inoltre, il percorso partecipativo da noi auspicato avrebbe forse permesso di evitare o ridurre gli innumerevoli rilievi avanzati da Provincia e Regione nella redazione del Piano».
«Nel prendere le distanze e stigmatizzare il mancato coinvolgimento della popolazione e per chiarezza nei confronti dei nostri concittadini, abbiamo quindi abbandonato la seduta lasciando alla sola maggioranza l’onere di licenziare questo documento ed assumersi il peso delle proprie scelte. Infine, poiché il nostro operato ha sempre inteso essere costruttivo e improntato al dialogo, avanzeremo a breve proposte circostanziate tese a promuovere l’informazione e la partecipazione della popolazione nella gestione della cosa pubblica» concludono i consiglieri di minoranza.




