Gregori si terrà il simbolo de La Civica: «Via per motivi personali? No, a causa di rapporti interpersonali...»

E' una separazione improvvisa, ma non casuale, e comunque improntata a un rispetto di fondo, quella di Mauro Gregori da Varese in Azione (leggi QUI il comunicato del movimento varesino di Calenda), cosa non sempre comune ai tempi di questa politica. Tant'è che il simbolo de La Civica, di cui Gregori è stato fondatore, resterà al diretto interessato - come comunicatogli nel pomeriggio dal candidato sindaco di Azione Coletto - non solo idealmente ma anche praticamente, nonostante una firma avrebbe potuto consentire ad Azione di comportarsi diversamente.

«Non sono impazzito dalla sera alla mattina e non posso dire che la mia sia una scelta personale - spiega Gregori - questa separazione è dovuta a motivi di rapporti interpersonali, ma non entro nei termini della questione, e politici. E non è una scelta "personale", visto che è stata seguita da altri: sia Maria Rosa Sabella che Fabrizio Vettore hanno infatti poi preso la mia stessa decisione».

Gregori e La Civica restano dunque una cosa sola («E' una mia creazione, quel nome e quel simbolo rappresentano un ideale») e, dopo l'attestato di stima pubblico di Varese 2.0 (leggi QUI), è scontato immaginare che anche da altri schieramenti siano arrivate telefonate e messaggi "importanti" a Gregori. 

Il fondatore de La Civica, che per prima cosa dopo la separazione aveva postato una foto "vacanziera" dal Trentino (oggi si trovava al Lago di Tovel), dice che la sua scelta era condivisa anche da altri: qualcuno, fa intendere, l'ha poi tramutata nei fatti e qualcun altro, anche legittimamente, no.

«Io sarà sempre civico, la Civica continuerà ad esistere, andrà avanti e metterà in primo piano i rapporti umani senza farsi strumentalizzare da nessuno» conclude l'ex alleato di Varese in Azione.