Eventi - 23 giugno 2021, 10:40

Una perla d'arte brilla a Cuvio: in mostra i "tipi umani" di Franco Rognoni

La mostra dedicata all'artista milanese ma luinese d'azione sarà inaugurata sabato alla Piccola Galleria del Disegno di Cuvio, in via XXV Aprile. Il catalogo curato da GaEle, la casa editrice fondata da Maria Elena Danelli e Gaetano Blaiotta

Una perla d'arte brilla a Cuvio: in mostra i "tipi umani" di Franco Rognoni

Chi è artista è sempre Don Chisciotte, lotta continuamente prima con sé stesso e poi con il mondo intero, ponendosi domande a raffica e affrontando mulini a vento che si chiamano indifferenza, ignoranza e politica insipienza. Franco Rognoni, artista lo era fino al midollo, e con Don Chisciotte ci faceva i conti spesso, raffigurandolo nei suoi disegni a china acquarellati, con la figura del cavaliere errante spiccata senza togliere mai la penna dal foglio.

Proprio l’eroe di Cervantes fa bella mostra di sé nella copertina del piccolo ma elegante catalogo che GaEle, la casa editrice fondata da Maria Elena Danelli e Gaetano Blaiotta, ha realizzato in occasione dell’esposizione dedicata al pittore milanese, ma luinese d’adozione, e accolta alla Piccola Galleria del Disegno di Cuvio, in via XXV Aprile 22, con inaugurazione sabato 26 giugno alle ore 18 (fino al 24 luglio 2021, per prenotare la visita telefonare ai numeri 333 6644334 o 328 5768391).

In mostra ci sono 22 splendidi disegni su carta intelata di proprietà di un caro amico di Rognoni, il poeta Stelio Carnevali (una sua lirica è presente nel catalogo), custoditi, come scrive Federica Lucchini nel testo del libretto, in «una casa “magica” di Luino, che lui ha abitato e custodito come uno scrigno prezioso, fonte di ispirazione, consona al suo animo». 

Franco Rognoni è stato un curioso della vita e delle arti, attratto dalla pittura fin da bambino, allievo poi di Gianfilippo Usellini alla Scuola superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e amico del grande critico Raffaello Giolli, che gli mise a disposizione la sua ricchissima biblioteca. Il giovane artista incominciò così a conoscere Modigliani, Sironi e Licini, ma anche Picasso, Chagall, Grosz, Klee e Kokoschka, assorbendone la lezione. 

Uomo di ampi interessi culturali, Rognoni coltivò amicizie preziose con Vittorio Sereni, Piero Chiara, dei quali era coetaneo, e il filologo Dante Isella, che lo ritrasse nella fotografia presente nel catalogo, nonché con il compositore Riccardo Malipiero, che i varesini ricordano come direttore del locale Liceo musicale. Con lui, il pittore milanese, scomparso nel 1999, collaborò come scenografo alla Piccola Scala e al Politeama Margherita di Genova, mentre altri due incontri fondamentali furono quelli con Leonardo Sciascia, per il quale illustrò con sei acqueforti il racconto “Storia della povera Rosetta”, e con Bruno Grossetti, titolare dalla Galleria L’Annunciata di Milano, punto di incontro di artisti e letterati.

«È affascinante conoscere come Rognoni, nel suo studio di Milano quotidianamente allenasse la mano con il lapis e la penna a china», annota Federica Lucchini. «Una rapidità prodigiosa lo portava a riempire i fogli accanto. Sembrava che da un cappello di prestigiatore uscissero i suoi personaggi».

Definito da un critico «un bambino che tenta di evadere dalla sua malinconia contemplando le bolle di sapone», Franco Rognoni ci ha lasciato una straordinaria galleria di tipi umani, ritratti fortemente introspettivi di individui che si possono incontrare per strada o al bar, a volte segnati dalla vita, disillusi o stanchi, piegati dalla noia, occhialuti o con lo sguardo lontano, quasi assente. Forse, in ognuno di essi è presente, come sosteneva il critico Stefano Crespi, «la frase infinita di un autoritratto».

Mario Chiodetti

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