"Ci avete riempito la vita di emozioni, siamo fieri di aver fatto parte di voi. Rimarrete in eterno con noi e nei nostri cuori, fate buon viaggio amici". Sono le parole dello striscione bianco appeso fuori dalla chiesa di San Fermo ieri pomeriggio e dedicato dagli amici a Silvia Malnati e Alessandro Merlo, i due fidanzati vittime dell'incidente della funivia del Mottarone.
Non potrebbe esserci frase migliore per simboleggiare il motivo per cui quasi duemila persone - non solo amici e parenti, ma anche tanti cittadini comuni - ieri si sono strette alle famiglie dei due ragazzi in un lutto che riguarda tutta Varese e non solo. E questo motivo si chiama senso di comunità, solidarietà e rispetto.
Nel silenzio surreale della piazza ha fatto rumore l'assenza dei rappresentanti di Governo e Regione. Accanto al prefetto Dario Caputo, al sindaco Davide Galimberti, al vicesindaco Perusin e ai consiglieri comunali del rione mancavano i volti delle massime istituzioni romane e lombarde.
Qualcuno potrebbe obiettare che la loro assenza sia stata opportuna per non dare l'idea di scadere in passerelle fuori luogo in un momento simile. Siamo però convinti che un segnale di presenza dello Stato fosse più importante di qualsiasi riservatezza. Bastava un piccolo gesto, magari restando in disparte e in silenzio. Perché quello di ieri era il momento di esserci. E non averlo fatto sa di grande occasione mancata per dimostrare che lo Stato non è lontano.