Fare dell'antica vedetta del monte Monarco di Induno Olona una sorta di monumento da consegnare alle nuove generazioni di cittadini, come testimonianza della storia della cittadina della Valceresio.
E' il "sogno" esternato sui social dal sindaco Marco Cavallin, dopo che il periodo di lockdown ha fatto riscoprire la bellezza di un luogo carico di significati simbolici per gli indunesi; il monte è protagonista persino di un inno, composto negli anni Venti, da don Federico Ghisolfi che l'amministrazione comunale ha recuperato e che oggi è diventato l'inno ufficiale del Comune che viene insegnato anche nelle scuole.
«La vetta del Monarco è stata in questi anni oggetto di forte attenzione da parte dell'amministrazione - afferma il sindaco - che con l'aiuto prezioso di volontari, di associazioni come il Caimano e la Protezione Civile e con l'aiuto disinteressato della ditta Albini e Castelli, ha provveduto più volte a sistemare, manutenere e abbellire: penso in particolare agli interventi nella zona pic-nic del belvedere e alla cappella del Redentore». Da qui, l'idea di fare un passo in più, il "sogno" che potrebbe diventare un progetto.
«Io sogno che si possa recuperare l'antica vedetta - spiega Cavallin - edificata tra 1913 e 1914 dalla Pro Monarco; ovviamente, non per ridarle la funzione originaria di rifugio ma, mettendone in sicurezza le vestigia, consolidandone i muri perimetrali, rimuovendo quelle parti di soletta e di coperture ormai pericolanti, mi piacerebbe consegnarla alle prossime generazioni come una sorta di monumento alla belle époque indunese, un po' come la Torre della Pezza parla, a chi la vede oggi, del paese com'era nel lontanissimo anno mille».
«La vedetta e il terreno circostante sono attualmente di proprietà privata - continua il primo cittadino - se da parte dell'attuale proprietario ci fosse la disponibilità a cedere quella zona al Comune, gratuitamente o a prezzo simbolico, penso che si potrebbe davvero avviare questo processo di cui vi ho detto e che oggi è poco più che una suggestione, ma la vetta del Monarco è una preziosità rara, che varrebbe davvero la pena di recuperare e consegnare, più bella che mai, agli indunesi che verranno».




