Ci ha provato una Varese ridotta ai minimi termini dal Covid e al rientro in campo dopo un mese a Trieste. Ci ha provato resistendo 32 minuti ai padroni di casa più freschi, allenati e completi: alla fine, però, la grandinata di triple (19/36 53%) fatta piovere dai padroni di casa contro l’unica arma a disposizione di Bulleri, la zona, ha deciso la contesa.
All’Allianz Dome finisce 108-83 il recupero della 14° giornata di campionato. Un risultato assai rotondo e forse anche “ingiusto” per gli sforzi messi in campo da Ferrero e compagni, presentatisi in 7 effettivi più 3 giovani. Trieste, però, alla lunga è stata giustamente spietata, sfruttando non solo la progressiva stanchezza e gli inevitabili limiti della Openjobmetis, ma anche una serie di errori e mancanze che non sono una novità nella stagione biancorossa.
Per più di 3 quarti la partita è stata vera: Varese è rimasta in avanti fino al 12-13 del 6’, poi non è mai scivolata oltre il -14 (45-31) del 15’. Anzi, tenendo a rimbalzo, sfruttando prima la vena di Ruzzier (17, miglior prestazione stagionale) e poi quella di Strautins (19), con i cammei di altri protagonisti, ha impensierito i giuliani fino al 71-67 del 31’. Da lì in poi, però, l’Allianz non ha avuto più argini, segnando 37 punti in 10 minuti e prendendo il largo, con la squadra in trasferta a cedere di schianto.
Penalizzante, molto penalizzante a conti fatti, l’8/34 dalla lunga distanza.
Per i padroni di casa, oltre alla prova balistica generale, da sottolineare le prove individuali di Doyle (28 punti e 8 triple) e Alviti (23 punti)




