Scuola - 24 gennaio 2021, 13:38

Dal sogno di un professore alla realtà: a Caronno Varesino la classe diventa “fuoriclasse”, grazie a un nuovo approccio alla scuola

Incentivare «dinamicità, responsabilità e partecipazione» è l’obiettivo dell’innovativo metodo didattico proposto da Davide Bortolas, insegnante della “Carlo Macchi”. Ancora un giorno per iscriversi al prossimo anno scolastico

Dal sogno di un professore alla realtà: a Caronno Varesino la classe diventa “fuoriclasse”, grazie a un nuovo approccio alla scuola

Innovazione, trasformazione, sperimentazione sono parole, ormai, ricorrenti nel vocabolario delle imprese, delle attività commerciali, della società.

Perché, allora, non cambiare anche la scuola?

È proprio ciò che sta accadendo alla “Carlo Macchi”, scuola media di Caronno Varesino, cornice del progetto Classe Fuoriclasse, sviluppato con l’obiettivo di rendere gli alunni più responsabili, le lezioni più interattive e, perché no, l’approccio allo studio più piacevole.

Il professore di matematica e scienze Davide Bortolas, il primo a proporre l’idea del progetto, ne spiega le caratteristiche e i vantaggi.

I primi passi verso una scuola innovativa

«Abbiamo iniziato a impostare il progetto un anno fa, avevamo preso accordi con il Comune ed elaborate tutte le procedure burocratiche, purtroppo il Covid ci ha impedito di partire davvero, per cui adesso siamo speranzosi di poter partire a settembre 2021». Un desiderio comprensibile, quello del professor Bortolas e di tutto lo staff della “Carlo Macchi”.

L’insegnante è stato il primo a parlare di innovare il metodo didattico: «Frequento diversi blog di insegnanti inglesi e americani, da cui traggo spunti per le mie lezioni. Un giorno, mi sono reso conto che molte delle attività che propongono sono di difficile applicazione da noi perché presuppongono che l’aula sia impostata in un certo modo, che ogni insegnante abbia la sua aula. Ne ho parlato con i colleghi, ci siamo informati, abbiamo scoperto che in Italia non siamo gli unici ad aver avuto questa idea, altri istituti hanno introdotto questo nuovo metodo, con alcune varianti».

Classe Fuoriclasse è un progetto ragionato, sviluppato su due fronti: la didattica e l’edificio scolastico.

Dall’America a Caronno Varesino, un nuovo metodo di insegnamento

Il modello di riferimento è quello dei college americani, per cui sono i ragazzi a spostarsi di aula in aula a seconda delle lezioni che devono seguire - da qui il nome di questo approccio, DADA, acronimo di Didattica per Ambienti Di Apprendimento.

In questo modo spiega Bortolas, «gli insegnanti avranno la propria aula, potranno personalizzarla in base alla materia e al loro modo di relazionarsi con la classe, magari alcuni continueranno a preferire la disposizione canonica con cattedra e banchi, altri si lanceranno in proposte più innovative. Un aspetto positivo è la libertà dei docenti di gestire la propria aula, non ci sono imposizioni ma si aprono le strade a molte possibilità, potremo sperimentare anche in base alle reazioni dei ragazzi».

Per esempio, l’insegnante di matematica e scienze prevede un angolo con tavolo per fare esperimenti, la LIM (Lavagna Multimediale) e, soprattutto, un’aula in cui non ci sarà più una cattedra come punto focale. «Penso che questo influenzerà anche il rapporto tra alunno e insegnante, la sua figura potrà cambiare, da quello che spiega e giudica diventerà colui che ti aiuta a scoprire qualcosa, un vero e proprio tutor, anche l’andamento delle lezioni sarà diverso».

Nuove lezioni in nuovi ambienti

Anche l’edificio scolastico verrà “coinvolto” nel processo di innovazione: «Dovremo fare qualche piccolo cambiamento, ma poco rilevante, abbiamo aule a sufficienza, andranno solo reimpostate. Siamo fortunati, perché la scuola è appena stata rinnovata, la disposizione degli spazi è favorevole al nuovo metodo: c’è un grande atrio e le aule sono disposte intorno, la bidella ha una posizione centrale nell’atrio e vede tutto».

Un elemento importante per il controllo degli studenti durante gli spostamenti – una tra le preoccupazioni principali di famiglie e insegnanti riguarda la possibile perdita di tempo dei ragazzi. È vero che questo «è un modo per responsabilizzarli, aiutarli a crescere, sono spinti a organizzarsi meglio».

Anche i nuovi, molto attesi, armadietti colorati avranno un ruolo in questo progetto: gli alunni potranno muoversi senza portare troppo peso (importante per la loro salute e la loro sicurezza), sia all’interno della scuola sia nel percorso verso casa - ogni studente, infatti, avrà a disposizione il proprio spazio in cui lasciare il materiale che non serve per le lezioni o per i compiti.

I vantaggi attesi per studenti, insegnanti e didattica

«Ci aspettiamo una scuola più dinamica, ogni una due ore i ragazzi si spostano, interagiscono con altri compagni delle altre classi e, così, mantengono meglio la concentrazione. Dalle altre scuole che hanno introdotto un metodo simile, abbiamo saputo che i ragazzi sono più sereni, hanno anche più voglia di partecipare alle lezioni».

Certo, i timori e i dubbi ci sono ancora, soprattutto da parte dei genitori che vedono ancora la scuola come un luogo “serio”, «ma saremo solo “seriosi”. Riuscire a far percepire le lezioni come un’esperienza piacevole e divertente dovrebbe migliorare anche l’approccio allo studio, secondo noi gli aspetti positivi sono tanti, l’aspetto didattico potrà solo guadagnare da un aspetto più gradevole (ad esempio, grazie agli armadietti colorati», conclude Bortolas.

Una nuova mentalità, quindi, un nuovo approccio che, forse, un domani porterà i ragazzi ad andare a scuola più volentieri.

Le iscrizioni per il nuovo anno scolastico chiuderanno domani, lunedì 25 gennaioPer informazioni e iscrizioni, potete consultare il sito www.istitutocomprensivocastronno.edu.it 

Giulia Nicora

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