Morse 6,5
Solo 11 minuti in campo, pagando come sempre la sua supposta incompatibilità nell’accoppiamento difensivo (salvo per saltuari minuti) con Scola. Un peccato, perché il break difensivo nasce da lui e dalla zona con lui in mezzo. Il plus/minus - un clamoroso +17 - è lì da vedere. Davvero non ci si può lavorare sulla strana coppia Anthony-Luis?
Scola 7
Solita prova dai numeri monumentali. Segna 20 punti sbagliando pochissimo, cattura sette rimbalzi ed è l’indispensabile direttore che orchestra la manovra offensiva. Soliti anche i “però”: cinque palle perse (almeno tre evitabili, una sanguinosa nel finale), quattro pericolosi errori dalla lunetta, -7 di plus/minus e i migliori momenti difensivi giocati con lui assente dal parquet. Siamo ingenerosi? No, sappiamo che alcuni “contro” sono inevitabili per un giocatore così totale… Vorremmo solo che un campione del genere potesse trovare una dimensione perfetta in quel tutto che si chiama Varese.
De Nicolao 6
Lo salvano, tra gli errori (3 perse), gli ottimi 3 recuperi e una tripla segnata in un frangente topico del match
Jakovics 5
Prova da lacrime senza sangue per il buon Ingus. Se non ci becca mai dalla lunga (oggi 0/5) diventa inutile.
Ruzzier 6,5
Iniziamo con lo scrivere che il suo incedere per il campo è totalmente diverso rispetto a qualche partita fa: solo per questo oggi lo vogliamo premiare più di quanto dica il tabellino. Entra in area ogni volta che può, non si tira indietro ed è saggio nel lasciare palla e scena a Douglas ritagliandosi gli spazi residui, pur senza sparire mai dal senso complessivo del match. Tutto ciò al netto degli errori, che non mancano. Incolpevole lo sfondamento potenzialmente nefasto fischiatogli nel finale, classico esempio di lettura “assassina” di quelli che hanno in mano il fischietto.
Andersson 5
Fa quel che può, cioè molto poco. Ve lo ricordate Steven Bradbury, reso famoso dalle perculate della Gialappa’s Band? Bradbury era quel pattinatore australiano che alle olimpiadi di Salt Lake City vinse l’oro nello short track, pur da sfavorito e da atleta oggettivamente scarso, solo perché i suoi avversari scivolarono in serie. Bene, Denzel è il Bradbury del basket: i suoi sostituti cadono come mosche, lui rimane in piedi… a pattinare placidamente nel suo parquet immaginario (ndr per mamma Kristina e permalosi vari: la pagella contiene ironia).
Strautins 7
Le sue entrate da bulldozer, oggi che il tiro non entra, fanno il bello e il cattivo tempo per tutto il corso del match. Fino al canestro del 62-69 del 37’, segnato in totale zingarata solitaria, secondo - per importanza - solo al cesto finale di Douglas.
Douglas 8,5
Basta una sola buona azione per entrare in paradiso, dicono… E allora apritele le porte dell’empireo per Toney, oggi! Se le è meritate, cancellando (fino alla prossima volta, si intende…) le scempiaggini commesse nelle partite precedenti. I numeri chiariscono il concetto: 28 punti, 6 assist, 8 rimbalzi. Ma non solo: due strisce da 9 e 8 punti a indicare la via, prima di indossare il mantello da clutch con il favoloso tiro della vittoria. Se è un sogno, non svegliateci e non svegliatelo.




