Laveno Mombello ha un nuovo sindaco - Luca Santagostino (leggi QUI) - che succede a Ercole Ielmini, che portò per la prima volta la fascia tricolore al petto cinquant'anni fa. Il saluto più bello all'ex primo cittadino è quello rivoltogli dal figlio, Luca, con delle emozionanti parole. «In tanti mi hanno chiamato il fioeu del sindich, ma chi ha avuto il piacere e il privilegio di capire chi sia stato in questi anni il sindaco Ielmini, mi ha sempre chiamato "figlio dell'Ercole"».
Ecco le parole di Luca dedicate al padre.
Ultime ore, dopo quarant'anni, da fioeu dul sindich. Un'espressione che non mi è mai piaciuta granché, perché ha spesso celato un po' di diffidenza, come fossi io - tutti noi fratelli - una specie di paracadutato, un privilegiato, il figlio di un maneggione che nasconde chissà quali interessi. Col tempo ho capito che è la diffidenza di chi si trova davanti una persona - mio papà - libera, senza il cartellino col prezzo. Chi ha avuto il piacere e il privilegio di capire chi sia stato in questi anni il sindaco Ielmini, mi ha sempre chiamato "figlio dell'Ercole".
E ripensando a tutti questi anni, i fastidi e le preoccupazioni non sono che un parte infinitesimale rispetto all'orgoglio che ho provato, provo e proverò per aver vissuto in casa del sindaco. Orgoglio che lui ha sempre messo da parte, senza manco pensarci, con la stessa generosità con la quale svuota il portafogli se ne hai bisogno, che abbia dentro un euro o cento. Pensate un po': se provate a chiedergli che cosa lo renda orgoglioso in questi cinquant'anni (è stato eletto la prima volta nel 1970!) di impegno sociale, vi dirà: Sono l'unico ad aver giocato in tutte le squadre del Comune, dal Mombello all'US Ponte fino al Laveno. Grazie ancora, papà.
Luca Ielmini




