Ieri abbiamo dato notizia dell'ordinanza comunale con cui viene prolungata fino a settembre la chiusura di via Veratti, via Vetera, piazza Beccaria e un tratto di via Del Cairo il venerdì e il sabato sera dalle 20 all'1 di notte per permettere il distanziamento nelle zone centrali della movida. Nell'articolo abbiamo scritto che il provvedimento è stata richiesto dalle associazioni di categoria: in realtà sono gli esercenti delle vie interessate dalla movida ad avere caldeggiato la decisione e non le associazioni di categoria, come puntualizza Confesercenti della sede territoriale di Varese in questa precisazione predisposta dalla direttrice Rosita De Fino.
Egregio Direttore,
facciamo riferimento al vostro articolo uscito ieri 1 luglio nel quale viene riportato che “La chiusura al traffico di alcune vie del centro città è un provvedimento richiesto dalle associazioni di categoria che rappresentano i pubblici esercizi, per cercare di dare sfogo alla movida che altrimenti tende ad assembrarsi nelle strette vie Cattaneo e Cavallotti durante le serate del fine settimana".
Vogliamo precisare che Confesercenti non ha mai richiesto tale provvedimento e neppure è stata avanzata proposta ai tavoli istituiti dal Comune di Varese; tavolo commercio e tavolo pubblici esercizi. La proposta da noi avanzata al tavolo pubblici esercizi e presentata in Cabina di Regia e inserita nel documento unitario prevedeva di individuare aree nel centro città chiamate “Soste Conviviali”.
La condivisione al tavolo pubblici esercizi prevedeva la sola pedonalizzazione di Piazza Beccaria e di Via Vetera per dare la possibilità ai pubblici esercizi di ampliare lo spazio con tavolini e sedie al fine di non creare assembramenti (pubblicato anche da voi il 28 maggio scorso).
Abbiamo appreso dai giornali la scelta dell'Amministrazione di chiudere Via Veratti e Via del Cairo, compresa l’attuale proroga fino a settembre; non è una scelta condivisa, anzi la nostra Associazione non approva tale provvedimento. Confesercenti non ha mai parlato di pedonalizzazione in quanto ha sempre sostenuto che si debba pedonalizzare laddove le condizioni viabilistiche lo permettano e Varese, purtroppo, non ne ha le caratteristiche.
Ricordo che nel 2003 fu fatto un esperimento che al primo impatto sembrava potesse reggere mentre poi ci si rese conto che la viabilità andava nel caos. Se poi pedonalizzare significa chiudere le vie del centro togliendo i parcheggi sempre più sofferenti nel centro città allora significa che non si ha una visione globale dello Status quo.
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