Varese - 26 maggio 2020, 12:52

Classi "pollaio" al Manzoni, genitori preoccupati per il rientro a settembre: «Al posto di dividere le sezioni, le stanno accorpando».

I genitori dei ragazzi di tre future terze del Linguistico Manzoni preoccupati per la decisione che l'istituto ha preso e che prevede di accorpare tre sezioni, in contro tendenza rispetto alla prospettiva di diminuire il numero degli alunni nelle classi per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. «Non verrebbe rispettato il distanziamento sociale».

Classi "pollaio" al Manzoni, genitori preoccupati per il rientro a settembre: «Al posto di dividere le sezioni, le stanno accorpando».

La questione è tecnicamente molto complessa e si perde nel sistema di norme che regolano i metodi di formazione delle classi da una parte, e nell'utilizzo del buon senso dettato dall'emergenza sanitaria dall'altra. Semplificandola, i genitori degli alunni di tre classi del Liceo Linguistico Manzoni si oppongono ad una decisione presa dall'Istituto «che va contro ogni regola di buon senso e che allo stato dei fatti metterebbe a rischio la salute dei nostri figli», spiegano le rappresentanti dei genitori Monica Margarini ed Emanuela Luna. 

Il problema nasce da una classe che il prossimo anno sarebbe composta da soli 14 alunni. Per legge le classi ne devono avere almeno 15, e sempre la legge a questo proposito impone di smistare gli alunni della classe che non raggiunge il numero prefissato, nelle altre. Essendoci una ragazza disabile in questa sezione, l'Istituto ha deciso di lasciare il gruppo di ragazzi unito e di ridistribuire gli alunni delle altre due sezioni. Le tre terze, che allo stato sono composte da 14, 19 e 23 alunni, diventerebbero due con rispettivamente 26 e 30 studenti

«Diventerebbero due classi pollaio, con un numero di alunni troppo elevato rispetto agli spazi a disposizione in ogni aula – dicono -  Già quest'anno, che erano solo in 19, i ragazzi dovevano spostare i banchi per muoversi all'interno della classe, figuriamoci con 12 alunni in più». La preoccupazione riguarda l'aspetto sanitario, non tanto didattico, di tale decisione. «Se fino ad oggi si è parlato di aumentare il numero delle sezioni per dividere gli studenti e garantire il distanziamento sociale, come è stato fatto per le classi prime del Liceo che si vanno formano, non capiamo perché per le terze si sia fatto il ragionamento opposto. Va contro ogni regola di buon senso, oltre a quelle che potrebbero essere le disposizioni in materia di contenimento dei contagi da Coronavirus».

Al momento non è ancora chiaro nemmeno se gli studenti potranno tornare in aula a settembre, ma i genitori vorrebbero giocare d'anticipo e hanno scritto al dirigente scolastico, il professor Giovanni Ballarini, e al provveditore agli studi, il professor Giuseppe Carcano, senza però ricevere una risposta. «Per questo abbiamo deciso di accendere i riflettori su questa situazione che ci preoccupa tantissimo. Vorremo delle risposte e dei chiarimenti, capire se la decisione sia definitiva o se può essere rivista o discussa insieme». 

Valentina Fumagalli

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