Economia - 30 aprile 2020, 15:51

L'imprenditore varesotto Gianni Brugnoli confermato vicepresidente di Confindustria

Già leader di Univa dal 2011 al 2015, Brugnoli, presidente della Triba Tricot srl di Castellanza, rimane nella squadra dei vice indicata dal neopresidente Carlo Bonomi, sempre con la delega al Capitale Umano. Le congratulazioni del numero uno dell'Unione Industriali varesina Roberto Grassi: «Saprà continuare a fare del "modello Varese" un punto di riferimento».

L'imprenditore varesotto Gianni Brugnoli confermato vicepresidente di Confindustria

L'imprenditore varesotto Gianni Brugnoli, già leader di Univa dal 2011 al 2015, è stato confermato vicepresidente di Confindustria dal nuovo presidente Carlo Bonomi.

Brugnoli nato a Busto Arsizio nel 1970, sposato con tre figli, è presidente dell'azienda Triba Tricot srl di Castellanza e durante il mandato da leader di Confindustria di Vincenzo Boccia, che scadrà il prossimo 20 maggio, è stato vicepresidente con delega al Capitale Umano. Lo stesso incarico che manterrà anche sotto la presidenza di Carlo Bonomi. 

Nomina che è stata approvata, con tutta la squadra di presidenza proposta da Bonomi per il quadriennio 2020/2024, dal Consiglio Generale di viale dell'Astronomia. Votazione che ovviamente è avvenuta a distanza. 

«L’Unione degli Industriali della Provincia di Varese fa i più sentiti complimenti a Giovanni Brugnoli che quest’oggi è stato designato alla carica di Vicepresidente di Confindustria con Delega al Capitale Umano - afferma il presidente di Univa Roberto Grassi - Auguriamo buon lavoro a lui così come a tutta la nuova squadra, al presidente designato Bonomi e ringraziamo il Presidente uscente Vincenzo Boccia per questi 4 anni nei quali ha saputo fare di Confindustria un punto di riferimento per il Paese, anche in momenti di incertezza e difficili come l’attuale. Il fatto che il Presidente designato Carlo Bonomi, all’interno del nuovo Consiglio di Presidenza di Confindustria, abbia voluto riconfermare Brugnoli nel suo ruolo di guida delle attività di formazione è il giusto riconoscimento all’ottimo lavoro portato avanti in questi anni su un fronte quanto mai strategico per la competitività delle nostre imprese. Non è stato un caso 4 anni fa e non lo è oggi se un Past President dell’Unione Industriali varesina viene chiamato a coordinare a livello nazionale tutte le attività di Confindustria di valorizzazione e aggiornamento delle competenze delle persone che lavorano o aspirano a lavorare nelle aziende. Il fatto che quella di Varese sia l’unica associazione territoriale del Sistema Confindustriale ad aver investito nella creazione di una università è il segno più evidente di quanto l’elemento della formazione sia ritenuto fondamentale per le nostre imprese. Un impegno costante e continuo che non si declina solo sulla realtà accademica dell’ateneo. Ma che si concretizza in un rapporto di collaborazione sempre più stretto con le scuole del territorio, sia medie (con il Progetto del Pmi Day), sia superiori (con il Progetto “Generazione d’Industria”) e da qualche anno anche elementari (con il Progetto “Eureka”). A cui si affianca l’impegno sempre più convinto di Univa e di molte imprese associate nelle attività di formazione post-diploma degli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori che si stanno confermando vere e proprie fabbriche di occupazione, con tassi oltre l’80% di studenti che trovano lavoro entro un anno dalla fine del percorso di studi. In questo momento di emergenza sanitaria, non dobbiamo perdere di vista la centralità dell’azione sul lato della formazione. Per tornare a crescere occorre investire. E l’investimento più importante rimane quello sulle persone e su un sistema scolastico che deve rimanere al passo con i tempi e le evoluzioni tecnologiche e di competenze che prendono forma nel mondo delle imprese. Sono sicuro che Giovanni Brugnoli saprà continuare a fare del “modello Varese” un punto di riferimento per la valorizzazione del capitale umano nelle imprese, per i rapporti tra sistema produttivo e mondo della scuola e per le attività di alta formazione universitaria».

 

Della squadra di Bonomi fanno parte dieci vicepresidenti elettivi: Barbara Beltrame, con delega all’internazionalizzazione; Giovanni Brugnoli, con delega al Capitale umano; Francesco De Santis, con delega alla Ricerca e Sviluppo; Luigi Gubitosi, con delega al Digitale; Alberto Marenghi, con delega all’Organizzazione, allo Sviluppo e al Marketing Associativo; Maurizio Marchesini, con delega alle Filiere e alle Medie Imprese; Natale Mazzuca, con delega all’Economia del Mare e al Mezzogiorno; Emanuele Orsini, con delega al Credito, alla Finanza e al Fisco; Maria Cristina Piovesana, con delega ad Ambiente e Sostenibilità; Maurizio Stirpe, con delega al Lavoro e alle Relazioni Industriali.

A questi componenti si aggiungono i 3 vicepresidenti di diritto: Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria; Alessio Rossi, presidente dei Giovani Imprenditori; Vito Grassi, presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali. Bonomi ha tenuto per sé le deleghe al Centro Studi, all’Europa e alle Politiche Industriali.

M.Fon.

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