Peak 6
“Nell’infamia” e nella lode è comunque protagonista: nota di merito per uno che ci ha spesso abituato a gran concerti alternati a scene mute. La difesa è quella di sempre per impegno e predisposizione, anche se non sempre efficacissima. In attacco c’è nei momenti migliori della sua squadra, quindi l’inizio e la fine: pesano, ma fortunatamente solo sul suo giudizio personale, le due palle perse negli ultimi minuti.
Clark 9
All’improvviso una cometa nel cielo, quella che serviva per guidare i magi biancorossi alla mangiatoia della seconda vittoria in trasferta della stagione. All’improvviso uno “straniero”, di quelli veri, quelli di una volta, quelli che ti prendevano per mano al minuto 0 e mollavano la presa solo al minuto 40, facendo tutto ciò che era necessario per farti vincere, spiccando sul collettivo. Il suo match è un volo ad altezze subito siderali (9 punti solo nel primo quarto), fatto di “snelle”, veloci e imprendibili entrate fino al ferro (sfruttando per una volta un gap fisico non così evidente con gli avversari), di triple alla bisogna e di perpetue ripartenze già da rimbalzo difensivo. Non perde mai l’intensità, né il senso della responsabilità e la consapevolezza del suo stato di grazia: va ad un fallo subito e ad una carambola da una clamorosa tripla doppia (30 punti+9 rimbalzi+9 falli subiti). Prestazione mostruosa di Jason.
Jakovics 5
Pronti via e son due palle perse e tre errori dall’arco: il finora spesso salvifico Ingus oggi è stato meglio seduto.
Vene 6,5
Mette la tripla della staffa, come un centravanti che incorna in rete il cross giusto dopo averlo per tanto aspettato. Lo fa senza tremare, con quella sicurezza che ci aspetteremmo sempre da lui. Il resto son particolari…
Cervi 5
Breve storia triste: entra, si fa soffiare due rimbalzi sotto il naso, esce. “Tragica” passerella di giornata per Riccardo.
Simmons 7,5
Qui e là lascia qualcosa sia alla prestanza fisica e alla carica agonistica di Tessitori che alla tecnica di Fotu. Come se fosse il diesel di un Defender, però, a poco a poco carbura e si mette a spingere e macinare chilometri, confezionando una partita di sostanza (e presenza anche offensiva) purissima: 14 punti senza errori al tiro, 13 rimbalzi, 3 assist, 24 di valutazione.
Mayo 6
Primi venti minuti da “taglio” senza passare dal via (né dalla banca): impreciso da fuori, impassibile (come quasi sempre) in difesa, pasticcione in regia. Il tutto condito da un linguaggio del corpo preoccupante. Poi si sveglia, infilando triple senza le quali la rimonta - va scritto - probabilmente non ci sarebbe mai stata. Noi continuiamo a capirci davvero poco sul suo conto. E ciò non ci rende poi così felici…
Tambone 6,5
Alza tre volte la mano, facendo due volte canestro. E in più non si sottrae all’agone difensivo. Ci basta e ci avanza.
Ferrero 6
Dieci minuti da rincalzo “vero”, non da leader mascherato da panchinaro come nel recente passato: d’altronde anche Dio, dicunt, il settimo giorno si riposò…




