La notizia, pubblicata dal settimanale "Le Matin Dimanche" edito a Losanna, è stata rilanciata poco fa dall'edizione online dei giornali ticinesi: l'imprenditore ginevrino multimilionario Abdallah Chatilam ha acquistato alcuni cimeli alla discussa asta di oggetti nazisti svoltasi mercoledì a Monaco di Baviera, in Germania, con l'intento di evitare che diventassero oggetti di culto per simpatizzanti nazisti.
Sono dieci gli oggetti acquistati dall'imprenditore, come riporta "Le Matin Dimanche", per un valore di 600mila franchi, circa 545mila euro: tra questi ci sono un cappello a cilindro appartenuto ad Adolf Hitler e un'edizione di lusso del "Mein Kampf. Oltre 500 persone hanno partecipato all'asta online - di cui si erano occupati anche tutti i quotidiani italiani - per le centinaia di oggetti appartenuti a nazisti di alto rango tra cui c'erano scatole di sigari con le iniziali "AH", un lampadario dorato dell'appartamento di Monaco, argenteria con l'aquila imperiale e croce uncinata, una cartolina di Eva Braun e altri oggetti delle famiglie Hitler, Goering e Himmler.
Allo stesso settimanale di Losanna, l'imprenditore immobiliare ha spiegato: «Ho voluto comprare questi articoli in modo che non fossero usati per scopi di propaganda neonazista» aggiungendo poi che queste «reliquie dovrebbero essere bruciate». Ma per motivi legati alla memoria, ha deciso di consegnarli all'associazione ebraica Keren Hayesod, che li esporrà in un museo.




