Ventitré anni, chi? Ne daresti molti ma molti di più a L.J. Peak, il giocatore più giovane della Pallacanestro Varese che ha firmato la vittoria con Brindisi (24 punti di cui 12 nel quarto quarto con 4/8 da tre, 4/5 ai liberi, 5 rimbalzi, 1 assist, 25 di valutazione: leggi qui). L’ala biancorossa, tutta casa e palazzetto, è concentrata solo sul campionato, gli allenamenti, le performance e il regime alimentare che ha iniziato a seguire in Italia. Lo abbiamo incontrato ieri all’Enerxenia Arena prima dell’allenamento e ci ha raccontato un po’ dei suoi primi mesi a Varese, fuori e dentro il campo.
Partiamo dalle curiosità e ci rivolgiamo a tutte le sue fans: Peak non è fidanzato e vive da solo. Purtroppo però in testa ha solo la palla a spicchi e per ora non ha intenzione di concedersi distrazioni.
La sua giornata tipo è molto semplice: sveglia, allenamento in palestra, pranzo, televisione, di nuovo allenamento, e poi cena a casa. «Non esco molto - ha confessato - al di fuori degli allenamenti passo il tempo a casa, guardo la televisione e studio educazione alimentare». Avete capito bene. «Devo seguire un regime alimentare specifico e nuovo per me. Sto cercando di capire quale sia il più performante e che mi aiuti anche a fare meglio in campo. Chiaramente comprende anche la pasta, ma in porzioni ridotte». Però una volta ha fatto un’eccezione: «Sono stato a Milano a mangiare sushi con la squadra».
La sua conoscenza della nostra città è quindi limitata e Peak non pare neanche troppo curioso di viverla più del necessario - «Ho fatto qualche giro in centro, non ho visto molto di Varese» - e se gli chiedete se ha intenzione di scoprire la Città Giardino, la risposta è «per ora voglio concentrarmi solo sulla mia forma fisica».
Un chiodo fisso, che ricompare anche quando gli si chiedono i suoi obiettivi di stagione: «Voglio migliorare le mie prestazione atletiche e fisiche e poi quello che verrà lo vedremo. L’obiettivo di squadra è vincere le partite e sono convinto che possiamo portarne a casa il più possibile, però ci sono altre variabili che incidono sull’esito delle gare, l’importante è fare sempre del proprio meglio».




