Un lettore ci ha inviato questa mattina alla mail redazione@varesenoi.it la sua testimonianza su una Varese che sembra chiusa per ferie. Se avete esempi simili, ma anche contrari, potete scrivere alla stessa mail e dire la vostra.
«Buongiorno,
sono un lettore e un varesino che vi segue: volevo segnalarvi un disagio che forse non riguarda solo il sottoscritto e che magari può essere anche più importante, se esteso ad altre attività chiuse in questo periodo.
Non vado in ferie ad agosto sia perché lavoro sia perché credo che sia bellissimo vivere la nostra città e la nostra zona in questo periodo, senza code e senza stress lavorativo, soprattutto se puoi mangiare ogni giorno e ogni sera alla Festa degli Alpini del Campo dei Fiori.
Stamattina ho provato a cercare una palestra aperta per potermi allenare poiché la mia, alle porte di Varese, è chiusa per ferie. Risultato: in tutta la città ne ho trovata soltanto una funzionante, in zona via Sanvito, e infatti nel pomeriggio proverò ad andare lì.
Vi chiedo: possibile che in un capoluogo di provincia con più di 80mila abitanti non esista una regola non scritta - o un'associazione di categoria - per cui ci si può accordare, almeno tra esercenti della stessa attività, per non penalizzare la clientela e i cittadini che non possono o non vogliono andarsene da Varese nella settimana di Ferragosto?
Il mio esempio può essere allargato anche ad altre attività e magari potete essere proprio voi a farlo. Domenica mattina ho provato a cercare un'edicola aperta nella zona del centro e di via Sanvito: a parte un caso isolato alla Brunella, dove però avevano venduto tutte la copie del mio quotidiano, ho dovuto entrare in un supermercato di Masnago per riuscire ad acquistare il giornale.
Varese aperta per ferie? A me non sembra proprio».
Luca




