Territorio - 02 maggio 2024, 12:15

FOTO E VIDEO. L’abbraccio di Castellanza al suo sindaco: «Il sorriso mai negato, e l’ufficio sempre aperto a tutti. Buon viaggio, Mirella»

A Castellanza è il giorno del dolore, l’ultimo abbraccio al sindaco Mirella Cerini. E il giorno della gratitudine e dell’affetto. Incontenibili. La chiesa di San Giulio non ha potuto accogliere tutti i cittadini accorsi per portare la loro carezza al sindaco. Don Gianni Giudici: «Essere morta con la fascia tricolore resterà un segno della dedizione di Mirella». Cristina Borroni: «Grazie, sei stata esempio di vita vissuta per e con amore»

L'ultimo saluto al sindaco Mirella Cerini

L'ultimo saluto al sindaco Mirella Cerini

A Castellanza è il giorno del dolore. Il giorno dell’ultimo saluto, l’ultimo abbraccio al sindaco Mirella Cerini. E il giorno della gratitudine e dell’affetto. Incontenibili. La chiesa di San Giulio non ha potuto accogliere tutti i cittadini accorsi per portare la loro carezza al sindaco. Decine di persone hanno seguito le esequie nel teatro di via Dante, altri sono comunque voluti rimanere sul sagrato della chiesa, più vicini a Mirella.

Numerose anche le autorità: il sindaco reggente Cristina Borroni con la giunta e i consiglieri e tanti sindaci con la fascia tricolore. Quella fascia che Cerini ha indossato fino all’ultimo, anche nel momento della morte giunta all’improvviso subito dopo le celebrazioni del 25 Aprile. Un simbolo della sua grande dedizione, sottolineato in un messaggio anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Presenti anche il presidente della Provincia Marco Magrini, i parlamentari Alessandro Alfieri e Maria Chiara Gadda, il prefetto Salvatore Pasquariello. E poi i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle associazioni, in particolare di Castellanza, alle quali la famiglia e l’amministrazione hanno chiesto di destinare le eventuali donazioni.

L’omelia di don Gianni

A celebrare il funerale, dopo il corteo funebre guidato dal corpo musicale Santa Cecilia dalla camera ardente, allestita a Palazzo Brambilla, alla chiesa di San Giulio, è stato monsignor Luca Raimondi, insieme al parroco don Gianni Giudici e ad altri sacerdoti.
Il vescovo, al momento dell’ingresso in chiesa, ha baciato il feretro e confortato i familiari di Mirella, mamma Gabriella e papà Giorgio, i fratelli Cristina e Paolo.

Nell’omelia, don Giudici ha sottolineato come l’esempio della prima cittadina di Castellanza sia stato prezioso per sfatare tanti luoghi comuni che spesso accompagnano a sproposito il lavoro di chi si impegna per la propria città.
«Nell’immaginario collettivo – ha esordito – il sindaco è quella persona per la quale almeno una volta ognuno di noi si è chiesto: ma chi glielo ha fatto fare? Poi però lo capisci da quel sorriso mai venuto meno, mai negato a nessuno. E tutti hanno colto questo di Mirella. In un altro ipotetico immaginario collettivo, il sindaco è considerato uno che potrebbe avere qualche tornaconto, anche solo ambizione personale. Poi però ne vedi la dedizione, la presenza a ogni manifestazione». E il sindaco Cerini c’era sempre, con una predilezione particolare per l’attività dei giovani: «Vedeva in loro il futuro della città e sapeva sempre spronarli a mettersi in gioco».
«Quante volte – ha ricordato il sacerdote – le dicevo “non puoi fare tutto”, ma lei mi era di grande esempio. Essere morta con la fascia tricolore resterà un segno della dedizione di Mirella».

Il parroco ha sottolineato come Cerini abbia smontato anche il luogo comune del sindaco come burocrate senza cuore e ha evidenziato il legame che li univa: «La ringrazio per i tanti confronti. Mi mancherà stare insieme sul palco a contare chi avrebbe parlato più tempo. Riusciva sempre a battermi».
Quindi un ringraziamento, a lei e – in virtù del suo esempio – a tutti coloro che si impegnano per la propria città: «L’ultima parola è grazie, ma non il solito grazie tardivo. Lo diciamo anche a tutti i sindaci qui presenti, perché avendo conosciuto lo stile di Mirella, decisa, sorridente, amante della sua città – e la piazza lineare che avrebbe dovuto inaugurare ieri rimarrà come un segno distintivo – non abbiamo dubbi che ognuno di loro metta quella stessa passione nel servire la propria città».

Il messaggio di Cristina Borroni

Cristina Borroni, che da sindaco reggente sarà ora chiamata a guidare la città, ha trovato la forza per leggere un messaggio molto sentito: «Carissimo sindaco, carissima Mirella. In questi otto anni ti abbiamo invitata a prendere qualche pausa, ma non era certo questo quello che intendevamo. Ci hai lasciati sbigottiti, increduli e disorientati, alla vigilia della stagione in cui avresti visto gli esiti di progetti complessi per i quali hai a lungo lavorato. Ma se cerchiamo un senso più profondo in quello che è accaduto, possiamo dire che la morte con la fascia tricolore, nel cortile del comune ormai diventato la tua casa e dopo un discorso che può essere considerato il tuo lascito morale, rappresenta in modo perfetto il tuo vivere da sindaco. Determinazione, competenza, passione, disponibilità, dialogo. La tua risata e la leggerezza ci hanno permesso di affrontare i momenti più duri della vita amministrativa. “Avanti a testa bassa”, ci ripetevi».

«Molte volte sei stata presenza scomoda sul territorio», ha aggiunto Borroni, ricordando «l’attenzione per tutte le associazioni cittadine: hai incoraggiato l’impegno dei volontari a favore della comunità, sottolineando l’importanza di fare squadra. Il tuo ufficio era aperto a tutti. Spero che finalmente tu possa sentire l’amore, l’affetto e la riconoscenza che meriti e che vogliamo giungano ai tuoi fratelli e soprattutto a mamma e papà, sempre presenti a sostenerti, e a Massimo. A te oggi diciamo il nostro grazie: con la tua vita e la tua morte sei stata esempio di vita vissuta per e con amore».

Scrosciante e commosso l’applauso, in chiesa e anche al teatro di via Dante.

«Ci ho tenuto a essere presente non formalmente ma sinceramente per esprimere la vicinanza della chiesa a questa brava sindaca, impegnata in politica per il bene comune», ha detto monsignor Raimondi. Il quale si è rivolto a tutti gli altri primi cittadini presenti (tra i quali, quelli delle città più grandi del territorio quali Davide Galimberti, Varese, Emanuele Antonelli, Busto Arsizio, con la presidente del consiglio comunale Laura Rogora, Andrea Cassani, Gallarate, Lorenzo Radice, Legnano e tutti i sindaci della Valle Olona, Marco Baroffio, Fagnano Olona, Elisabetta Galli, Marnate, Vittorio Landoni, Gorla Minore, Gianni Montano, Olgiate Olona, Roberto Saporiti, Solbiate Olona, Pietro Zappamiglio, Gorla Maggiore).

Poi un nuovo, lungo applauso ha accompagnato l’uscita del feretro, proprio quando su Castellanza è tornato a piovere.

Buon viaggio, sindaco. Buon viaggio, Mirella.

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Riccardo Canetta, Marilena Lualdi, Michela Scandroglio

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