Cultura - 02 maggio 2024, 14:50

Luca Gastaldo e le sue notti inquiete e misteriose in mostra alla Galleria Punto sull’Arte

Il pittore di Induno Olona sabato inaugura “Semi di spirito”. In Galleria Ghiggini sempre sabato apre la personale della pittrice iraniana Narjes Ghorbani intitolata “Expansion of the moment”

"Cornamuse" di Luca Gastaldi. Sotto in gallery il pittore che vive e lavora a Induno Olona e un'altra sua opera, poi, quindi la pittrice iraniana Narjes Ghorbani e due sue opere

"Cornamuse" di Luca Gastaldi. Sotto in gallery il pittore che vive e lavora a Induno Olona e un'altra sua opera, poi, quindi la pittrice iraniana Narjes Ghorbani e due sue opere

Tenera è la notte di Luca Gastaldo, ma a volte inquieta e misteriosa, popolata di creature fantastiche e inafferrabili, illuminata da spicchi di luna e barlumi di albe, forse in attesa di un “wanderer” alla Caspar David Friedrich o solamente di qualche nottambulo sognatore. E comunque, la casa è là, a fine corsa, che attende chi si perde e può ritrovarsi al fuoco del camino.

I “Semi di spirito” di Gastaldo, pittore che vive e lavora a Induno Olona in una splendida casa d’epoca, sono oggetto della mostra personale che l’artista inaugurerà sabato 4 maggio, dalle ore 11 alle 13, alla Galleria Punto sull’Arte di Sofia Macchi, in viale Sant’Antonio 59/61 a Casbeno (fino al 1° giugno 2024. Orari: martedì – sabato, 9,30 – 17. Info: 0332 – 320990 oppure info@puntosullarte.it). 

I “Semi di spirito” del titolo, nascono dalle storie che Gastaldo raccoglie da letture dell’infanzia. Sono semi di immaginario, la parte non materiale del nostro essere, cui l’artista milanese attinge da sempre per le sue tele, improntate a un acceso romanticismo, alla ricerca del vissuto che si fa materia. Nei suoi quadri appare sempre una fonte luminosa, sia essa quella di una finestra illuminata o di un raggio lunare, il chiarore di un’alba o il baluginare di lontani lampioni. Una luce pilota, sorta di anima inquieta che in fondo è quella dell’artista, la fiammella della creazione, la scintilla del ricordo. È la stessa fiducia che l’uomo ha sempre avuto nel cambiamento, nell’evoluzione spontanea di un’idea, della materializzazione di un sogno, di un desiderio in grado di regalare emozioni colorate. 

«Ho allo studio nuove storie, mi sto appassionando ai nativi americani, e una delle quattro serie, ognuna composta di quattro quadri grandi e altrettanti più piccoli, che espongo alla Galleria Punto sull’Arte, riguarda “La ricerca del prode”, un giovane pellerossa con una cicatrice sul viso che vorrebbe sposare la squaw più bella, ma il Sole è contrario. Lui va a cercarlo e ne conosce il figlio, Stella del Mattino, e con lui compie una serie di avventure, finché il Sole gli toglie la cicatrice concedendogli di sposare la donna che ama», spiega Luca Gastaldo, nato a Milano nel 1983 e laureato in Pittura a Brera, con all’attivo mostre in Italia e all’estero. 

«La prima delle serie è invece dedicata al personaggio del pirata Capitan Bones, mentre le altre due riguardano “La bandiera fatata”, storia vera di una bandiera regalata secondo la leggenda al bambino di un castello scozzese, che sventolata faceva apparire una schiera di guerrieri, e “La zuppa di pietra”, racconto divertente di un vagabondo affamato che con la scusa di una pietra miracolosa convince la Parsimonia a donargli la verdura dell’orto per cucinare il minestrone più buono del mondo».

Sempre sabato 4 maggio, alle 17,30, alla Galleria Ghiggini1822 di via Albuzzi 17, la pittrice iraniana Narjes Ghorbani inaugurerà la sua personale intitolata “Expansion of the moment”, curata da Eileen Ghiggini con i contributi critici di Amin Zarif e della scrittrice varesina Valeria Brignani (fino al 1° giugno 2024. Orari: mercoledì - sabato, 10 -12,30 e 16 -19. Info: www.ghiggini.com). 

La giovane artista compie un lungo e complesso viaggio dentro sé stessa, innescando fuochi di passione e tensione, liberando il colore in una sorta di inno salvifico verso la vita, in “momenti senza fine” espressi attraverso blu e azzurri accesi e vampate di rosso, prima della quiete della “luce lunare” che balugina forse dietro un’immaginaria foresta. Nata a Teheran nel 1983, Narjes Ghorbani si è trasferita a Milano nel 2012 dove ha studiato a Brera e all’università NABA, ed è pittrice, scultrice e stilista, nonché appassionata di danza.

«La mostra offre uno sguardo profondo sulla complessità delle dinamiche umane, esplorando il fluire del tempo e il senso dell'eternità attraverso i sensi. Il lavoro di Narjes Ghorbani cerca di catturare l'essenza di momenti fugaci e di espandere la percezione del presente, rendendo tangibili le emozioni e le esperienze che plasmano il nostro essere», scrive Amin Zarif, mentre Valeria Brignani sottolinea come «davanti all’opera di Narjes Ghorbani il tempo ha ricominciato a scorrere e che la sola forza che abbiamo per sconfiggere l’oscurità è l’immaginazione. Non è forse nella natura stessa della speranza, l’arte di immaginare il bene quando intorno sembra trionfare il male? Perché credere ancora nell’amore, in mezzo alla ferocia, è un atto creativo. Dove c’è arte c’è speranza, ho pensato». 

E di certo c’è la vita che l’artista iraniana trasporta nelle sue tele, con musicali incanti e segreti celati dal colore, che ognuno di noi è chiamato a svelare dopo un’attenta riflessione dentro di sé.

 

Mario Chiodetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

SU