Era un obiettivo strategico dell’assessorato alla Mobilità guidato da Salvatore Loschiavo e, più in generale, dell’amministrazione comunale, destinato a cambiare l’assetto viabilistico di Busto Arsizio all’insegna della sostenibilità.
Ma dopo la riunione di dieci giorni fa, l’alzata di scudi dei consiglieri di centrodestra sembrava aver affossato il Pums (leggi qui).
In realtà sul Piano urbano della mobilità sostenibile non scorrono i titoli di coda. Il vertice di maggioranza si era chiuso con la proposta di tornare a discuterne con un gruppo di lavoro ristretto. E, anche su richiesta del sindaco Emanuele Antonelli, è questa la strada intrapresa.
La questione verrà nuovamente affrontata da alcuni esponenti dei gruppi consiliari. Il tentativo è quello di “salvare” il lavoro fatto apportando delle modifiche. O, detta altrimenti, di intervenire in maniera corale per redigere un progetto il più possibile condiviso. Anche se la perentoria bocciatura emersa nel corso dell'ultima riunione non lascia intravedere grandi spiragli sulla possibilità di portare in assise un vero e proprio Piano della mobilità sostenibile in linea con quello presentato dai tecnici che vi hanno lavorato. A meno di un dietrofront di chi in quell’occasione si era espresso in maniera netta.
Verga (Pd) chiede di convocare la commissione
Intanto, a chiedersi che ne sarà a questo punto del Pums è anche l’opposizione. In particolare, nei giorni scorsi Valentina Verga del Partito Democratico ha protocollato a nome di tutto il proprio gruppo e di Santo Cascio (Progetto in Comune) una «richiesta di convocazione urgente della commissione Lavori pubblici in cui, alla presenza dei tecnici che lo hanno redatto, il piano venga esposto a tutti i consiglieri». «Abbiamo appreso da notizie di stampa che c’è stata una riunione di maggioranza in cui è stato visto e discusso, peraltro sembrerebbe con pareri molto critici, ma di tutto questo ufficialmente non sappiamo nulla – spiega Verga –. Mi sembra dovuto che, al di là delle riunioni di maggioranza, si passi in commissione, così che tutti i consiglieri possano vedere il piano e i professinisti possano spiegarlo».
Anche perché, prosegue, «il progetto è stato realizzato attraverso l’affidamento di un incarico a dei tecnici. Incarico che è costato parecchio: soldi spesi perché l’indirizzo era quello di andare a creare un Piano per la mobilità sostenibile. E sono stati fatti diversi incontri nei quartieri: questo è uno dei pochi casi in cui si sono tenute riunioni aperte alla cittadinanza. Era stato realizzato un sito».
L’esponente dem continua: «Peraltro alcuni consiglieri hanno dichiarato che quelli che dicono che il piano va bene non l’hanno letto: ecco, per sgombrare il campo dai dubbi, leggiamolo. In una commissione avremmo modo di fare domande e sollevare eventuali obiezioni.
Visto che non hanno avuto l’accortezza di convocare la commissione, a questo punto chiediamo espressamente che lo si faccia. E vedremo in quel caso come si comporterà la maggioranza rispetto al lavoro portato avanti dal suo assessore. Che non si è svegliato all’improvviso per fare il Pums, ma evidentemente aveva condiviso la linea con tutta la maggioranza, con la giunta e col sindaco».
Insomma, al di là degli articoli sui giornali e delle voci di corridoio, una parte dell’opposizione chiede di avere notizie sulle sorti del Pums nella cornice ufficiale e istituzione della commissione.
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