Insulti, minacce di morte, piante e mobili danneggiati. La festa di matrimonio in una villa sul lago di Varese viene rovinata a causa del troppo alcol, e lo sposo finisce a processo.
L’imputato è un 34enne originario della Valcuvia. Sarebbe stato lui, secondo le accuse, a trasformare in un incubo il ricevimento nuziale risalente al 5 settembre 2021, e degenerato in caos totale tra urla, cori da stadio, brutte frasi rivolte ai camerieri e alla proprietaria della struttura, che si è costituita parte civile nel processo.
In tribunale a Varese la donna ha ricordato quei momenti: «Gli invitati non hanno rispettato le nostre regole. Bevevano dalle bottiglie, urlavano, battevano i pugni sul tavolo. Durante la festa in giardino hanno urinato in piscina. Quando lo sposo ha capito che dopo il taglio della torta i camerieri non avrebbero più servito vino, ha perso il controllo. Mi ha ricoperto di insulti e mi ha detto “ti taglio la gola”, mimando il gesto. Ha anche cercato di raggiungere il mio appartamento».
I danni per circa 2mila euro hanno riguardato un tavolo e delle piante. Ma le conseguenze, per la padrona di casa, sono andate ben oltre: «Dopo quell’episodio abbiamo smesso di ospitare matrimoni. Il giorno seguente, nelle recensioni pubblicate online, sono state scritte cose vomitevoli sul mio conto. Quando ci ripenso sto ancora male».