Gallarate - 06 aprile 2024, 16:26

Petizione con 13mila firme: per Obiettivo Comune Gallarate c’è speranza

Dopo il passaggio in Commissione regionale Sanità, i promotori dell’iniziativa pro ospedali esistenti (a partire dal Sant’Antonio Abate) e contro l’ospedale unico sottolineano: «La richiesta non è stata archiviata» . Critiche al Pd e ai consiglieri regionali di centrodestra Monti e Zocchi, attenzione puntata sul ruolo delle amministrazione comunali nel definire la destinazione delle attuali sedi ospedaliere

La conferenza stampa dello scorso febbraio in cui Obiettivo Comune Gallarate riaccendeva i riflettori sulla petizione

La conferenza stampa dello scorso febbraio in cui Obiettivo Comune Gallarate riaccendeva i riflettori sulla petizione

La richiesta contenuta nella petizione pro ospedali esistenti e contro l’ospedale Busto/Gallarate, all’indomani del passaggio nella Commissione Ragionale Sanità (VEDI QUI), «…è ancora sul tavolo visto che non è stata archiviata ed esistono quindi concrete possibilità che possa essere inviata come risoluzione alla discussione generale in aula». Lo afferma in un comunicato Obiettivo Comune Gallarate, promotore della raccolta firme, che muove anche critiche al Partito Democratico («assenza assordante») e ai consiglieri regionali Monti (Lega) e Zocchi (Fdi). La formazione civica si interroga, inoltre,  su un passaggio letto dalla presidente della Commissione regionale sul contributo delle amministrazioni comunali nel definire la futura destinazione delle attuali sedi ospedaliere.

Di seguito, il comunicato integrale.

Il direttivo di Obiettivo Comune Gallarate, presente all'audizione puntuale di Massimo Gnocchi quale referente della petizione a difesa dell'Ospedale di Gallarate, a margine della stessa evidenzia un fatto importante: la richiesta di 13 mila persone è ancora sul tavolo visto che non è stata archiviata ed esistono quindi concrete possibilità che possa essere inviata come risoluzione alla discussione generale in aula.

Questo testimonia che quando si dà voce alla gente ed esiste partecipazione, la speranza di essere ascoltati esiste e va tenacemente perseguita. Esattamente come OCG ha fatto ed intende continuare a fare per difendere il diritto di Gallarate e dei comuni limitrofi di conservare un presidio sanitario nell'attuale Sant’Antonio Abate.

Nel merito del dibattito, non possiamo sottacere l'assenza assordante del PD che evidentemente non capisce che le diverse posizioni delle sue sezioni (di Busto e Gallarate) sono naturali mentre lo sono molto meno quelle del centrodestra gallaratese che sta facendosi chiudere in faccia il "nostro" ospedale vendendo quello unico come un successo quale non sarebbe.

Già perché la rappresentazione data nella discussione dal consigliere leghista Monti, ovvero che la richiesta della petizione è esattamente ciò che Regione Lombardia sta mettendo in campo "con l'ospedale nuovo", non è veritiera. Perché questo ospedale nuovo, come in diversi documenti di Regione sta scritto nero su bianco, a differenza da quanto da lui affermato, sarà appunto unico e cancellerà - sino a prova contraria - i 150 anni di storia ospedaliera della città di Gallarate.

A questo la petizione si oppone fermamente, in modo chiaro e non diversamente interpretabile perché è scritto a caratteri cubitali e lo ha ribadito in aula il referente Gnocchi. Quanto alla considerazione che due ospedali a distanza di pochi chilometri non possono coesistere, come affermato dal consigliere di FDI Zocchi, sommessamente ricordiamo che questo avviene da decine di anni a motivo del gran numero di utenti che vivono qui.

Volendo, come la petizione propone, i due attuali potrebbero essere tranquillamente specializzati ed uno dei due (Busto, ndr) ampliato in termini d'eccellenza senza radere al suolo un altro bosco in area scolastica, archiviando, come accaduto in molti altri casi dopo la pandemia, la frenesia degli ospedali unici a favore della territorialità diffusa. 

Ad ora il progetto su Gallarate infatti prevede il solo mantenimento del padiglione Boito per alcuni ambulatori e la futura realizzazione di una casa di comunità con 20 posti letto. Il nulla sostanziale come peraltro hanno, pur con toni diversi, ricordato i consiglieri Ferrazzi prima e soprattutto Licata poi.

Annotiamo infine una novità clamorosa a tale proposito. Durante il dibattito è stata data lettura dalla presidente della commissione di un documento (nuovo?) nel quale sarebbe scritto che "la futura destinazione delle attuali sedi sarà definita nel rispetto dell'autonomia e delle prerogative delle amministrazioni comunali per individuare le nuove funzioni e per garantire le funzioni sanitarie e sociosanitarie di prossimità che sarà necessario prevedere nei centri urbani". Chiederemo quanto prima di avere copia di questo documento, se davvero esiste, perché nel caso, diversamente da come è stato sempre detto per convenienza, ovvero che la Regione decide, metterebbe il consiglio comunale di Gallarate nella condizione di poter chiedere quali servizi sanitari mantenere vivi i città. Ed allora le 13 mila firme dopo essere sbarcate al Pirellone farebbero ritorno a palazzo Broletto con tutto il loro peso. 

Il Direttivo Ocg Gallarate

S.T.

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