Hockey - 25 marzo 2024, 17:28

Una giornata di squalifica a Majul, e dovremmo pure ringraziare perché gli hanno fatto lo sconto...

Niente messicano in gara 5 di domani per aver pronunciato "termini volgari e offensivi" nei confronti degli arbitri: «Sanzione ridotta per il contesto e la frustrazione». Però nell'hockey si può mandare a dirigere una semifinale tra Appiano e Varese un fischietto che aveva indossato la maglia altoatesina dei Pirati: questo invece è giusto, equo e di buonsenso...

Una giornata di squalifica a Majul, e dovremmo pure ringraziare perché gli hanno fatto lo sconto...

Niente da fare: colpiti e affondati fino all'ultimo. Il giudice, basandosi sul referto arbitrale, toglie di mezzo Majul per gara 5 che domani sera all'Acinque Ice Arena deciderà chi tra Varese e Appiano approderà nella finale che assegnerà il titolo.

Nonostante si fosse sperato in un esito diverso, e nonostante il giocatore affermasse di aver pronunciato solo le parole "good job" (bel lavoro), le parole che l'arbitro ha riportato nel referto pronunciate dalll'attaccante messicano - "termini chiaramente volgari ed offensivi" - su cui il giudice si è espresso, come si legge dal procedimento, sono queste: "Bravi arbitri, proprio un bel lavoro, siete proprio scandalosi e dei coglioni andate a fare in culo".

Addirittura, allo stesso Majul il giudice sostiene di avere fatto un favore, evitando le due giornate di squalifica che avrebbe meritato per regolamento: «La norma ritenuta violata prevede, quale sanzione minima, la squalifica per la durata di due giornate - la spiegazione del giudice - Tuttavia, nel caso di specie, può farsi luogo alla concessione delle circostanze attenuanti generiche... con conseguente riduzione dell’applicanda sanzione disciplinare, in ragione del contesto in cui il fatto illecito si è consumato, caratterizzato da un clima certamente teso per un finale di una gara di play off molto combattuto, risoltosi in favore della squadra di casa, con un gol segnato negli ultimi secondi di gioco. E nella descritta situazione è facilmente immaginabile che il predetto tesserato non sia riuscito a contenere la propria frustrazione, di fronte ad una sconfitta addebitabile, secondo il citato giocatore, ad una conduzione di gara censurabile».

Quindi, conclude il giudice, «la condizione di forte stress emotivo, dettata dal contesto sopra descritto, può valere, nel caso de quo, quale circostanza idonea ad attenuare, come già anticipato, l’entità della comminanda sanzione disciplinare della squalifica, quantificabile quindi in 1 (una) giornata di campionato».

Insomma, ai Mastini e a Majul è stata perfino concessa un'attenuante. 

Tutto giusto? No, tutto sbagliato. Attendiamo infatti che la Federghiaccio, il giudice sportivo, il capo degli arbitri e chicchessia al comando dell'hockey italiano rispondano a questa legittima domanda che tutti si stanno ponendo da sabato sera: con quale criterio di buonsenso, equità e giustizia è stato mandato ad arbitrare una semifinale playoff tra Appiano e Varese un fischietto che aveva indossato la maglia degli altoatesini? Posta la buona fede assoluta del fischietto in questione, avete presente cosa accadrebbe nel calcio o nel basket se a dirigere una partita di cartello fosse designato un arbitro che nel passato ha indossato la maglia di una delle due squadre che scendono in campo?

E ancora, caro giudice e cara Federghiaccio: cosa credete che abbia provato quell'arbitro nel vedere i colori della squadra per cui aveva giocato? Noi non riusciremmo a essere totalmente indifferenti neppure se volessimo - sarebbe inverosimile e, perfino, senza cuore - se ci mandassero ad arbitrare i Mastini dopo avere indossato questa maglia. Voi, sì?

Files:
 la decisione del giudice (60 kB)

Andrea Confalonieri


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