Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.
Oggi raccontiamo grazie a Fausto Bonoldi la storia di Eugenio Castellotti, nato il 10 ottobre 1930 e che al Varesotto è profondamente legato dalle corse automobilstiche.
IL VARESOTTO VOLANTE
Bello come un divo del cinema e sentimentalmente legato a Delia Scala, regina del teatro di rivista. Così scrisse Enzo Biagi di Eugenio Castellotti, che nel 1953, a soli 23 anni, vinse la Varese-Campo dei Fiori, successo decisivo per la conquista del Campionato italiano della montagna.
La sua irruenza gli permetteva di ottenere ottimi risultati soprattutto in salita. Castellotti, nato il 10 ottobre del 1930 da una ricca famiglia di proprietari terrieri lodigiani, aveva acquistato la sua prima Ferrari a soli vent’anni ma alla massima categoria, la Formula uno, arrivò in compagnia di Ascari e Villoresi con la Lancia. Quando la casa torinese si ritirò dalla corse, il pilota entrò nella scuderia del Cavallino rampante.
Con la Ferrari vinse la Mille Miglia del 1956 ma all’apice del successo, il 14 maggio del 1957, non ancora ventisettenne, Eugenio Castellotti perse la vita uscendo di strada all’autodromo di Modena mentre provava alcune modifiche alla sua Ferrari di Formula uno.
Alle competizioni motoristiche varesine presero parte altri grandi nomi dell’automobilismo ma nessuno, a differenza di Castellotti, ottenne grandi risultati. Luigi Villoresi, per esempio, partecipò senza brillare alla Varese-Campo dei Fiori nel 1931 e nel 1932 , con una Fiat 514 Sport, e nel 1935 con una Balilla Coppa d’Oro. Il grande pilota fu al via anche del Circuito di Varese del ’35, del ’38 e del ’47.
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