La Varese Nascosta - 07 ottobre 2023, 07:46

LA VARESE NASCOSTA. Il Villaggio Belfiore di Biumo, storia di un quartiere "regale"

Nell'ottobre del 1923 re Vittorio Emanuele III inaugurò a Biumo Inferiore il pregevole Villaggio Belfiore, progettato dall’ingegner Edoardo Flumiani sul modello delle “città giardino” inglesi

(foto da La Varese Nascosta)

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Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.

Oggi raccontiamo la storia di un angolo di Varese.

Il 20 ottobre del 1923 re Vittorio Emanuele III inaugurò a Biumo Inferiore il pregevole Villaggio Belfiore, progettato dall’ingegner Edoardo Flumiani sul modello delle “città giardino” inglesi. Nella stessa giornata il “re soldato” tagliò il nastro inaugurale del monumento ai Caduti dello scultore Enrico Butti, collocato nella piazza XX Settembre e trasferito, nel 1940, nella piazza Mercato intitolata all’Impero e poi dedicata alla Repubblica.

Il quartiere residenziale biumense, composto di trenta villini con giardino, fu la prima realizzazione dell’Istituto autonomo case popolari, fondato nel 1919 e presieduto da Ermenegildo Trolli, titolare del Calzaturificio di Varese, che si era posto l’obiettivo di fornire un alloggio alle maestranze impiegate nelle fabbriche di quella che al tempo era la principale zona industriale di Varese.

Ancora oggi i restauri sia pure parziali delle palazzine a schiera mostrano la bontà di un intervento edilizio popolare ma di pregio, rispettoso del popolo a cui si intendeva dare una casa. Completato dopo la Marcia su Roma, il Villaggio intitolato ai Martiri di Belfiore era stato progettato quando ancora la nostra città era amministrata da una “giunta rossa”, presieduta prima da Andrea Beltramini e poi da Luigi Cova, che fu destituito dai fascisti nell’agosto del 1922.

Meno di un mese prima del regale taglio del nastro del nuovo quartiere, il 23 settembre, era stato inaugurato il monumento ai Caduti dello scultore Daniele Scola il quale, allievo di Enrico Butti all’Accademia di Brera, si era trasferito a Varese, dove prese alloggio proprio al Villaggio Belfiore.

Il monumento raffigura Giuseppe Garibaldi nell’atto di sostenere un soldato ferito a morte, unendo nel ricordo i caduti della battaglia di Biumo del 26 maggio 1859 e i biumensini che sacrificarono la loro vita per il completamento dell’unità nazionale. Il monumento originale fu però rimosso e fuso nel 1943 per esigenze belliche e la distruzione di quella che considerava una delle sue opere migliori, e a cui Daniele Scola tentò invano di opporsi, produsse nello scultore un profondo dispiacere che, scrisse la Prealpina nel “coccodrillo” pubblicato in occasione della sua scomparsa, “lo ha colpito al cuore amareggiandolo e abbreviandogli la vita”.

Per fortuna, del gruppo scultoreo “dell’Ombra di Garibaldi e del Fante morente” era rimasto il modello in gesso abbandonato in un cortile e fu così possibile realizzare, con il sostegno di un comitato costituito ad hoc, una nuova fusione in bronzo, che fu collocata sul basamento di pietra il 26 maggio 1949, novantesimo anniversario della battaglia di Biumo. Alla “resurrezione” del monumento diede un grande apporto lo scultore Angelo Frattini che restaurò il modello in gesso, esposto alle intemperie e malridotto. Purtroppo Daniele Scola non poté assistere all’atto riparatorio perché era morto il 27 agosto dell’anno precedente.

Fausto Bonoldi da La Varase Nascosta

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