A Mesenzana è stata una domenica dedicata alla preghiera, al ricordo e al dolore per le due piccole vittime, Giada e Alessio, della tragedia del 24 marzo; uccisi dal padre che poi si è tolto la vita. (LEGGI QUI)
Preghiera che proseguirà anche oggi, lunedì 28 marzo, quando il parroco don Michele Ravizza celebrerà una Messa per Giada e Alessio; originariamente prevista per le 18 in chiesa parrocchiale, la celebrazione è stata spostata alle 20.45, con recita del rosario a partire dalle 20.30, per evitare la coincidenza di orario con il prezioso lavoro che stanno svolgendo le psicologhe a scuola, per sostenere alunni, insegnanti e genitori in questo tragico momento. (LEGGI QUI).
Anche durante le Messe domenicali il ricordo e le preghiere non potevano che essere indirizzate a Giada e Alessio, con il parroco don Michele che ha ripreso le parole espresse nel suo messaggio scritto poche ore dopo la tragedia.
«Non ci sono “perché” a cui rispondere, né parole per descrivere - ha detto don Michele - sarebbe troppo facile e comodo farci spingere dalla rabbia e rispondere con altrettanta violenza, anche solo verbale, come purtroppo a volte capita. Credo che occorra, invece, fare lo sforzo più grande di interiorizzare quanto successo: sono un dolore e una tragedia enormi che non possono e non devono scivolare via, nonostante il male che recano».
«Il Cristiano, di fronte a tutto questo, si lascia colpire, lo fa scendere nella profondità della propria persona e lo porta al Signore, attraverso la forza dello Spirito, nella preghiera, anche se rimane strozzata dalle lacrime - ha proseguito il parroco di Mesenzana - la preghiera non cambia le cose, ma cambia noi stessi e il nostro agire di fronte a quanto avviene. Non ci si libera, non si passa oltre, non ci si dimentica: le ferite del Crocifisso sono anche nel Risorto».