Il nome, in questo caso, vuole davvero essere un programma. Un sogno, realizzabile, solo con la collaborazione dei varesini.
“Varese Città Giardino - Per una Grande Varese” sarà la lista civica a sostegno della corsa elettorale di Matteo Bianchi. Lo è nei nomi, che non appartengono al mondo della politica, e lo è nell’intento che si prefigge: quello di parlare ai cittadini da cittadini.
Il primo passo per farlo è andare al cuore di uno dei problemi più grandi, l’astensionismo: «Ci rivolgiamo - dicono i suoi rappresentanti - a chi per troppe volte ha creduto che la sua voce, e quindi il suo voto, potesse non contare o non essere in grado di fare la differenza. Non è così e bisogna gridarlo a gran voce: tutti devono tornare a votare, perché Varese ha bisogno di chiunque per diventare, davvero, una grande Varese».
L’obiettivo passa anche, in maniera fondamentale, dall’ascolto. Con una grande differenza, tuttavia, rispetto allo schema che oggi pare quasi essere una “moda” nel presentare i propri intenti pre-elettorali: il guardare ostinatamente al futuro. «Come se il presente non esistesse o non venisse prima - proseguono dalla lista - E invece noi siamo pronti ad ascoltare chi vuole fare “oggi”. La cura del presente la prima cosa che conta, basta programmi aleatori e a lunga scadenza che si rivelano solo promesse elettorali».
L’approccio deve essere “quello del fare”: «E Bianchi è proprio l’uomo del fare - affermano i suoi sostenitori - Con lui ci impegneremo fin da ora a parlare di presente e ad ascoltare le necessità attuali dei varesini, puntando subito a trovare delle soluzioni per soddisfarle. Una Grande Varese non si può che costruire in questo modo».
Fare significa anche stare tra la gente e, in questo modo, essere riconoscibili. I promotori di “Varese Città Giardino – Per una Grande Varese” hanno studiato questo aspetto che torna a toccare il disinteresse reale di una parte della cittadinanza verso la politica locale: «Da un sondaggio che abbiamo effettuato su circa 500 persone, degli otto assessori che compongono la giunta attuale la maggior parte dei varesini intervistati ne conosce solo due. Ma è normale? D’altronde come fai a conoscere se non c’è comunicazione, se la gente percepisce la lontananza dell’amministrazione?».
La risposta a questa domanda è già una prima proposta: «Vogliamo promuovere le giunte di quartiere, organismi che operino davvero vicino ai cittadini».